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I Verdi bacchettano il Presidente Martini: "Non retroceda il Parco dell'Arcipelago"

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 12 maggio 2005

Mentre le isole del Mediterraneo a noi vicine si promuovono regalando il viaggio in nave ai turisti, il Presidente della Regione Claudio Martini propone di ‘regionalizzare’ il Parco Nazionale dell’ Arcipelago Toscano. La consideriamo un’iniziativa antipromozionale al di là delle intenzioni e, crediamo, non condivisa dalla maggioranza degli abitanti delle isole toscane. E’ una proposta sbagliata nel metodo e nel merito: nel metodo per il fatto che Martini dichiari (a Lisola) che prima di discutere la proposta con i Comuni dell’ Arcipelago (e con le forze politiche) aspetti un segnale di disponibilità dal Ministero (ci sembrerebbe infatti più corretto invertire i termini); nel merito perché sarebbe vissuto a livello di immagine come un oggettivo declassamento. La proposta di Martini è purtroppo anche la dimostrazione che fino in fondo, al Parco Nazionale non ci crede, come forse non vi credono settori del centrosinistra, altrimenti non sarebbe usato strumentalmente nello scontro con il Ministero, contrapponendovi il Parco Regionale e riducendo tutto ad oggetto di scontro politico che prescinde dal valore in sé del Parco Nazionale. Ciò ci sprona tutti a dire cosa vogliamo fare di questa Istituzione ingessata dal commissariamento (che speriamo termini con le elezioni politiche della prossima primavera); e su questo il centrosinistra locale si è troppo fermato alla sola , anche se giusta, protesta per i modi del Ministro Matteoli: dobbiamo dire che tipo di sviluppo vogliamo centrare sul Parco (terrestre e marino) e sulla sua eccezionale biodiversità, dobbiamo uscire dall’ impasse nel quale versa anche la Comunità del Parco. Che in Europa e nel mondo la richiesta di turismo nelle aree protette, in primis quelle nazionali, sia in continua ascesa è un dato di fatto: basta informarsi dalle Agenzie di viaggio o accorgersi di come gli unici visitatori di questo inizio maggio all’ Elba siano gli studenti delle scuole (leggi i turisti di domani). Ancora nel merito: è sconcertante che un uomo dell’esperienza di Martini passi sopra alla decina di leggi che hanno ribadito come l’ Arcipelago Toscano sia meritevole della massima tutela ambientale e della sua valorizzazione partendo da questo assunto. Le stesse risorse finanziarie oggi a disposizione del bilancio del Parco Nazionale, difficilmente sarebbero mantenute in un Parco regionale, e comunque non si capisce perché mai dovremmo rinunciare a risorse Ministeriali o ai Fondi Comunitari che vengono prioritariamente assegnati alle aree protette di valenza nazionale. Al di là di come si concluderà questa storia, la sensazione che l’ Elba e l’ Arcipelago siano di fatto considerate una periferia dell’ impero anche nel centrosinistra, è difficile da scrollarsi di dosso: dalla completa assenza dalla maggioranza del Parlamento Regionale di deputati locali (e qui la responsabilità è delle forze politiche) all’ essere considerati oggetto di scelte con un coinvolgimento a posteriori, come accade ora o avvenne nel caso dei tre nominativi, nessuno elbano, proposti a suo tempo dalla Regione in alternativa al commissario. Ci auguriamo che questo spiraglio riaperto 10 anni dopo alla miopia antiparco si chiuda al più presto grazie al buon senso di Istituzioni Locali e forze politiche, categorie economiche e associazionismo: noi siamo convinti da sempre che più ambiente significhi più sviluppo, che dobbiamo far funzionare davvero il Parco Nazionale e che per farlo non occorre commissariare l’ Elba.


Claudio Martini

Claudio Martini