Per cercare di capire la disavventura capitata sul porto di Piombino al signor Ciangherotti ed a sua moglie gravemente ammalata, alla quale era stato in un primo momento negato l’imbarco sulla Moby nel pomeriggio di venerdì scorso, abbiamo chiesto chiarimenti al Comandante Giuseppe Savarese, dirigente della compagnia di navigazione. Il Comandante, che non era a conoscenza dell’episodio, si è informato presso la biglietteria del porto di Piombino, per sapere come si fossero svolti i fatti. Savarese, che ha dimostrato disponibilità alle nostre domande, ci ha riferito che alla biglietteria i dipendenti non si ricordavano di quell’episodio in particolare. Ma ha aggiunto che il personale, durante quel giorno particolarmente movimentato a causa dell’week- end del 25 aprile, aveva ricevuto molte richieste analoghe, moltissimi residenti con urgenze più o meno grandi di tornare a casa. “I posti riservati ai residenti, tre o quattro, di norma ci sono – ha dichiarato il Comandante – evidentemente erano già tutti occupati.” Fin qui la replica della società di navigazione. Ma iniziano a giungere altre reazioni alla vicenda: tra queste una lettera inviata a Walter Ciangherotti da Francesco Paternò: "Volevo esprimerLe la mia personale solidarietà ed "incazzatura" per quello che Le è successo - recita la lettera - nel Suo già difficile percorso di vita si è trovato di fronte alla ottusità di chi, certo delle proprie convinzioni (i biglietti sono finiti), non ha nemmeno la disponibilità di alzare la cornetta del telefono per chiamare un suo " superiore" d' ufficio per PROVARE almeno a trovare una soluzione. (....) Vorrei ironicamente scherzare sulla data di rientro a casa della Sua Signora, che se fosse stata dimessa un giorno prima o qualche giorno dopo non avrebbe certo creato scompiglio all inflessibile impiegato bigliettaio, che nella facilità della situazione le avrebbe anche augurato tutto il bene possibile... a c'era confusione e Lui (anzi lui l' impiegato ) non ha avuto tempo da perdere.... Con l' amarezza che distingue situazioni come queste, sono Signor Walter ad esprimerLe la mia solidarietà per la Vostra vicenda". Ed è lo stesso cittadino che ha sollevato il caso con le sua ferma quanto civilissima protesta a rispondere: "La ringrazio per la sua lettera che come ho scritto al Direttore del nostro giornale è arrivata inaspettata e forse per questo ancora più apprezzata. Spero che non rimanga inascoltata da chi potrebbe fare qualcosa affinchè non si verifichi più per nessuno un episodio di menefreghismo simile. Non è giusto indipendentemente dal fatto che sia accaduto a me personalmente.Ci sarebbero da dire diverse cose anche sulla sanità Elbana, chissà magari potrebbe cambiare qualcosina. Grazie soprattutto per la sua "INCAZZATURA". Si è aperta quindi una riflessione sull'accaduto alla quale partecipiamo con due considerazioni: in primo luogo che nei giorni di maggiore flusso anche i posti riservati per i residenti dovrebbero essere aumentati, non possiamo nei giorni di festa essere prigionieri dei turisti, in secondo luogo dovrebbero essere valutate in maniera più attenta le priorità addotte da chi richiede quei posti. Le emergenze vere, come nel caso del signor Ciangherotti, dovrebbero avere il bollino verde, in qualsiasi giorno e in qualsiasi orario. Dopo tante tessere VIP, potrebbe essere istituito un lasciapassare sanitario dove il diritto a viaggiare venga assicurato non in base allo status sociale o all'arbitraria scelta di un dipendente, ma secondo rigorose certificazioni, magari rilasciate dalle autorità competenti.
moby imbarco