Mercoledì 13, presso la Sala Giunta del Comune di Portoferraio, si è tenuta la prima riunione della Commissione per l’Emergenza abitativa. Questa non è altro che l’inizio di un lungo e difficile percorso che ci ha visto coinvolti fin dal nostro insediamento. Come sottolineato più volte, il Comune di Portoferraio non ha avuto finora un vero e proprio Ufficio Casa e questo è l’aspetto più penalizzante della mancata realizzazione di tanti progetti e risposte nei confronti dei cittadini. Vorrei tirare un attimo le fila dei vari discorsi fatti in questi ultimi tempi e chiarire la funzione di questa particolare Commissione. Le emergenze abitative nel nostro Comune sono purtroppo numerose anche se pare impossibile che in un posto piccolo come l’Elba, possono essere presenti gravi casi di emergenze sociali, ma vi garantisco che sono tante. I motivi sono vari e purtroppo i classici: mancanza di lavoro che genera a sua volta una continua morosità degli affittuari con relativo sfratto da parte dei padroni di casa, oppure anziani malati che devono scegliere tra l’acquisto di medicinali o la spesa giornaliera e l’affitto sempre più alto. Oppure ancora donne separate con bambini a carico, ed ex- mariti che non passano un pur minimo assegno e queste a loro volta saltano i pasti pur di portare i bambini dal dentista o dall’oculista. E lo sfratto è sempre lì che incombe. Ecco, questa Commissione, avrà un suo Regolamento, stabilito sempre dalla L.R. 96/96, ma che dovrà tenere conto degli sfratti esecutivi e delle emergenze sociali. Infatti è composta, oltre che dal Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune e dal Funzionario anche da un rappresentante Casalp e da rappresentanti delle Unità Operative dell’ASL (SERT, Disabilità, Salute Mentale). Naturalmente la normale graduatoria rimarrà sempre in essere e le assegnazioni saranno fatte sulla base di una ogni tre. Cioè, su tre abitazione disponibili, una sarà data secondo il regolamento dell’emergenza e le altre due secondo la normale graduatoria. Naturalmente tutto questo troverebbe una ancor più facile risoluzione se avessimo a disposizione le case, ma al momento la lista è lunga e l’attesa crea ancor più disagio e scontento tra le numerose persone che vengono tutti i giorni a parlare con noi. Ci auguriamo soprattutto, di trovare al più presto un terreno da mettere a disposizione di Casalp affinché questa possa costruire un numero minimo di abitazioni, e cominciare a dare risposte concrete e immediate.
gina truglio verdi