Ci siamo ritrovati molto spesso a citare anche in questa parte di giornale (di solito riservata a ragionamenti in libertà, licenziosi e quasi mai seri) il Papa che ha cessato di vivere ieri sera. In un paio d'occasioni lo abbiamo fatto per affermare che Giovanni Paolo II° si collocava politicamente alla sinistra di D'Alema ed altri spizzicaioli dell'area riformista. Estraiamo, oggi che Woitila ha lasciato la scena umana, da quella battuta, il fondo reale, un briciolo di ragionamento. Questo grande Papa è stato grande anche per noi che non siamo credenti per una serie di valori che hanno permeato il suo percorso di vita, solidarietà, rispetto del diverso, pacifismo (Memorabile rimarrà la sua "guerra alla guerra, e l'antitotalitarimo che lo aveva condotto a combattere sia il "socialismo reale" che opprimeva la libertà degli individui, che il "capitalismo selvaggio" capace di gettare nelle fameliche fauci del Dio Mercato guerre bugiarde, pretestuose e inventate a tavolino, con tutto il loro carico di idiozie e morte. Nessuno vuole in questo momento tirare per la giacca, anzi per la tonaca un personaggio così grande da trascendere gli schieramenti. Ma noi della sinistra (sostanziale) sentiamo di aver perso anche un compagno di strada per tratti importantissimi del nostro cammino verso una società più giusta.