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Sui sentieri del Parco Nazionale fioriscono le moto da cross senza targa

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 20 marzo 2005

E’ stata grande la sorpresa di due soci di LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano quando, alle 18,00 del 18 marzo, in pieno centro abitato a Porto Azzurro, sul bivio tra la strada Provinciale per Rio Marina e il lungomare, si sono visti sfilare davanti e in tutta tranquillità quattro grosse moto da cross prive di targa. E’ la preoccupante conferma di quanto vanno segnalando da mesi escursionisti e appassionati di mountain bike che spesso si trovano a fare i conti lungo i sentieri interdetti alle moto, dentro e fuori il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, con gruppetti di motociclisti bardati di tutto punto – spesso preceduti da un “apripista” - e privi di qualsiasi targa che li renda riconoscibili. Ma la sorpresa è aumentata quando si sono visti sorpassare da un’altra moto da cross priva di targa subito dopo l’abitato di Porto Azzurro, lungo la strada Provinciale per Portoferraio. La moto ha imboccato la strada che sale verso l’Hotel Plaza, e li gli ambientalisti sono stati superati da un’altra moto, anche questa con un contrassegno non leggibile, e con il conducente privo di casco (vedi foto). Nel parcheggio di pertinenza dell’hotel erano ospitate numerosissime moto da cross che sembravano anche queste non targate (vedi foto) mentre alcune presentavano sul retro un contrassegno che occupava poco più del profilo del parafango ed impossibile da leggere a una distanza che non fosse più che ravvicinata. Abbiamo fatto una breve ricerca su internet e la presenza massiccia di quelle moto da cross non pare coincidere con corsi di enduro programmati all’Elba né tantomeno con manifestazioni sportive che potrebbero in qualche modo permettere l’uso di motocicli non targati. LEGAMBIENTE chiede quindi alle autorità competenti: 1) se e in quale maniera sia stato autorizzato il traffico di moto non targate e lungo quali percorsi eventualmente concordati si svolgano eventuali “scuole” di motocross; 2) se esista un qualche permesso o nulla-osta per la pratica del motocross lungo strade e sentieri preclusi dalle leggi vigenti a questa pratica; 3) se il Parco Nazionale abbia fornito autorizzazioni e nulla-osta al percorrimento dei sentieri all’interno dell’Area Protetta, lungo i quali è frequente incontrare gruppi di motociclisti, spesso privi di targa, che non si fermano nemmeno davanti a trekkers e ciclisti; 4) quali siano le azioni di prevenzione e repressione di un’attività motoristica vietata dalle leggi vigenti e che invece, nonostante le proteste e le segnalazioni, anche fotografiche, di LEGAMBIENTE e di decine di cittadini, continua ad essere svolta in maniera pressoche impunita all’interno di percorsi interdetti al motocross e addirittura con l’utilizzo di motocicli non targati.


motocross piane al canale

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