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A Sciambere dell'ignoranza di ritorno

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 11 marzo 2005

Una delle preoccupazioni principali di gran parte degli esponenti della sinistra italiana è quella di precipitarsi in ogni occasione a dichiarare la loro non antiamericanità. Lasciateci confessare che, francamente (come direbbe D'Alema che ama molto l'espressione) questo ci pare il frutto di una sorta di complesso di inferiorità da cui la sinistra dovrebbe liberarsi anche perchè potrebbe perfino apparire come una "excusatio non petita" (Assessore continui ad occuparsi delle sue cose). Non ci pare abbia senso per chi ha un po' di raziocinio dirsi antiamericani o non antiamericani, così come non ha senso definirsi antisvedesi o filomacedoni. Non si può essere "anti" un popolo qualsiasi a meno che non si sia dei razzisti, e non ci si può mettere sul petto la medaglia di antirazzismo, perchè non è un particolare merito, è il minimo per definirsi civili. Si può dire però che il governo USA si è impelagato in una guerra illegale, disastrosa, fondata su bugie, sanguinolenta e apparentemente senza sbocco, si può dire e scandalizzarsi del fatto che l'uomo più potente del mondo (l'attuale Presidente degli USA) è un ignorantone che durante la campagna elettorale per la sua prima elezione credeva che i Talebani fossero una Rock-Band, e che predica l'infallibilità (pure scientifica) della Bibbia, secondo la quale l'universo sarebbe stato creato appena qualche migliaio di anni fa. Ugualmente è giusto protestare verso un governo che manda un ragazzotto, probabilmente anche più ignorante del suo presidente, con un mitragliatore in mano e una licenza di uccidere alleati ed occupati innocenti, in un paese di cui non conosce niente. Questo è stare ai fatti, non è essere antiamericani. E non è essere antiamericani, ma semplicemente consci delle proprie radici culturali, essere infastiditi dalla colonizzazione culturale che vomita addosso al nostro quotidiano una TV spazzatura, usi, costumi e parole che non sono affatto nostri. Ma certe volte lo scimmiottamento di chi sta dall'altra parte dell'Atlantico (che per noi è un vero dramma culturale) dà dei risultati esilaranti. Esempio: c'è una parola latina "Media" (plurale di "medium" che significa mezzo, tramite) che viene usata su entrambe le sponde oceaniche per "Mezzi di informazione". Gli statunitensi, impippandosene bellamente della latinità, pronunciano la parola "midia", così come pronunciano (e nel caso, peggio ancora, perche lo scrivono pure) Bin Laden in luogo dell'originale Ben Laden (Ben in arabo sta per "figlio di"), facendo intendere che non vogliono solo esportare, a colpi di mitraglia, il loro concetto di democrazia, ma anche la loro approssimativa pronuncia degli altrui linguaggi. I nostri connazionali scimmiottatori dicono "midia" risultando degli importatori di una ignoranza di ritorno. Ma si può fare di meglio: qualche tempo fa abbiamo sentito una speaker di una emittente locale pronunciare: ".. alla scuola midia del Comune di ..." Fantastico, vero?


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