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Il Capitano Distefano davanti al GUP, si discute sul suo rinvio a giudizio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 16 febbraio 2005

8 giorni dopo la prima udienza davanti al GUP di Livorno per gli "Affari e Politica" di Portoferraio, 7 giorni dopo l'udienza davanti al GUP di Genova per gli "Abusi Eccellenti" di Cavo e Marciana, un altro caso "elbano" finisce il 16 Febbraio davanti al GUP, di nuovo a Livorno quello di un personaggio strettamente connesso con quella stagione di indagini. Si tratta dell'inquirente, il Capitano Salvatore Distefano allora comandante dei Carabinieri dell'Isola d'Elba, che nel caso sta seduto sull'opposta sponda degli inquisiti, ed accusato di aver ceduto dello stupefacente ad una confidente. Distefano divide con tutti gli indagati nei tre processi l'aspettativa di conoscere sei i GUP decideranno di accogliere le proposte dei PM per rinvio a Giudizio. Nel frattempo si è chiusa in la vicenda della "contravvenzione" Esaom Scelza finita in Cassazione con piena soddisfazione di Azienda e Dirigenti ed un ministro della Repubblica è stato sentito per due ore in relazione all'ipotesi che abbia avvertito l'amico prefetto degli "Abusi Eccellenti" Molto sotto c'è anche un'altra vicenda già in aula questa volta del "civile" quella che interessa Furio Colombo, Marco Bucciantini ed il Direttore di Elbareport ai quali il ministro di cui sopra ha chiesto miliardi quattro (di vecchie lire per fortuna) di risarcimento per una presunta diffamazione. Quindi molti dei "nodi" della stagione d'indagini 2003/2004 stanno giungendo tra i denti del pettine in questo periodo, il pettine che si chiama giustizia. Non nascondiamo che avremmo un grande piacere, se le accuse mosse al Capitano Distefano (che gode della nostra massima stima) si rivelassero nella prossima e nelle eventuali fasi processuali prive di fondamento, ma siamo sicuri di una cosa che non faremmo noi (organizzare una manifestazione di giubilo dei supporter in area portuale durante una sua eventuale visita all'Elba) così come siamo sicuri di una cosa che non farebbe lui (rilasciare un'intrevista fiume contro chi ha indagato sui casi suoi). Si forse abbiamo già espresso lo stesso concetto in un altro articolo ma ripetita juvant: quello che questo paese deve apprendere e commisurarsi al lavoro ed alle decisioni della giustizia con più rispetto dei ruoli delle istituzioni meno vittimismo e soprattutto meno inopportuna partigianeria, perfino quando si tratta di casi propri.


pennisi distefano

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