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Il traffico senza senso

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 13 febbraio 2005

LUI guardò giù e vide il caos: auto in fila, mancanza di parcheggi, pedoni in pericolo e disse: Da domani ci penso IO….. Il primo giorno scelse di far passare tutti i desiderosi di venire in centro, ma proprio tutti, da via Guerrazzi, nel senso della scesa, anche se ci sono auto parcheggiate su ambo i lati e un ristorante arriva a mezza strada. Il giorno secondo decise che tutti dovevano passare sotto il Comune, andare nella strettoia verso il Duomo e per uscire passare da entrambi i fornici (piccola penitenza e atto di sottomissione). Il terzo giorno stabilì che la Calata doveva essere a senso unico in uscita. Il quarto giorno individuò lo spazio pedonale più piccolo del mondo. Il quinto giorno sentenziò che le vie Carducci e Manganaro, dovevano essere a senso unico. Il giorno sesto disse che alle Antiche Saline la gente doveva essere più disciplinata e nessuno doveva più soffrire per trovare un parcheggio. E il settimo giorno riposò, decidendo che non si poteva fare tutto subito, perché sennò noi poveracci non avremmo capito. E se ne riparlava dopo Befana. Venne la Befana e LUI non si decideva. Arrivò Carnevale e finì anche quello. E noi sotto anelavamo il promesso. Finalmente le suppliche sortirono il risultato: Si sentì LUI tuonare: ECCO!!! Una colonna di polvere avvolse la città e i tuoni la scossero per lo sconvolgimento e poi… in mezzo al fumo si sentì ancora la VOCE sentenziare: FATTO !!! Quando la polvere si posò si cercò dappertutto, ma si trovarono solo due sensi unici alle Saline. Allora noi guardammo in su con una espressione interrogativa. Ma LUI non c’era più . Forse impegnato in qualche altra rivoluzione.


cartello divieto di sosta

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