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Il Bilancio non passa nel Consiglio della Comunità del Parco, ma Barbetti va avanti

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 12 febbraio 2005

La Comunità del Parco respinge il bilancio di previsione del Pnat e calcia lontano la palla. Nove voti contrari e due astenuti (Giglio e Capraia), Barbetti fa il vuoto di consensi sul più importante strumento economico di programmazione. C’è un uomo sempre più solo al comando, mentre l’organo consultivo e propositivo, espressione del territorio, pedala in direzione opposta. Due, tra gli altri, i punti incandescenti: la localizzazione della sede del Parco nella ex Caserma delle Ghiaie, e gli alti costi di gestione dell’Info-park area. “Abbiamo votato contro – spiega Pietropaolo D’Errico, presidente della Comunità del Parco – perché le volontà del territorio sono escluse dalle politiche del Parco, perché non c’è coinvolgimento e collaborazione, perché siamo stati messi di fronte al bilancio già confezionato. Se esistesse il Consiglio Direttivo – organo esecutivo che dovrebbe affiancare il Presidente – ci sarebbero 5 membri della Comunità, che potrebbero controllare il bilancio durante il suo iter.” Barbetti, invitato alla riunione di venerdì 11 febbraio, pare non fare una piega, e si difende dicendo che per quei due progetti ci sono già finanziamenti straordinari ottenuti dal Ministero. Perciò sembra ancora una volta tirare un calcio alle scuole che potrebbero trovare posto nel complesso delle Ghiaie, mettendosi addirittura di traverso piantando, a voce, la bandierina a stelle. Contestati anche tutti gli zeri davanti alla spesa dell'Info-Park: “al di là della piacevolezza estetica – dichiara D’Errico - la vetrina del Parco poteva essere associata all’APT. Poi però mancano i soldi per tenere aperta la casa del Parco. La sentieristica langue.” “Il Parco – continua il Presidente della Comunità – dovrebbe essere secondo noi un laboratorio sperimentale che dovrebbe riuscire a coordinare tutti gli altri enti. Invece è l’esatto contrario, è assente.” Ma più che una bocciatura del bilancio in sé - erano stati nei giorni scorsi soprattutto i Verdi ad entrare nel merito ed a far notare come i bilanci del 2003 del 2004 e del 2005 fossero identici e quindi prove inconfutabili delle inadempienze rispetto alle previsioni - il 9 a zero incassato da Barbetti è un ennesimo pollice verso sulla sua poltrona nel, finora vano, tentativo di spalancargli la botola. Per ora lo scudo ministeriale regge, ma Matteoli nel frattempo potrebbe essere distratto dai casi suoi. Viceversa, “si sussurra – prosegue D'Errico – che con la nuova legge delega il Ministro possa designare il Presidente senza l’approvazione della Regione.” Nei prossimi giorni la Comunità dovrà esprimersi anche sul Piano del Parco, redatto dall’Agriconsulting. “Barbetti ci ha dato i 45 giorni di legge – conclude D’Errico - dopodiché farà a meno di noi. Pensare che ci sono Parchi in cui il Piano viene discusso per mesi e mesi, per renderlo il più possibile condiviso”.


d'errico comunità del aprco presidente

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