Sul principio abbiamo un po' trasalito quando abbiamo visto Romano Prodi scoprire il nuovo logo del centrosinistra con il nuovo titolo che si è dato: L'UNIONE. Un termine così, usato per definire un insieme di persone che trascorre la parte maggiore della sua esistenza a capire non cosa lo accomuna a chi gli sta accanto, ma cosa lo differenzia, corre il rischio di essere preso per un ossimoro (assessore no, i selvaggi non portano ossimori nel naso) Poi però lo abbiamo considerato meglio il tutto ed abbiamo notato che il termine è aggettivabile: unionisti è meglio di centrosinistresi o centrosinistrati, per non parlare poi di GADdiani che condurrebbe a riminiscenze letterarie incomprensibili per l'assessore o di FEDisti che odorerebbe troppo di Sacrestia. Il messaggio grafico è chiaro: nelle semplici linee curve è facile leggerci una occupazione spaziale della maggioranza dell'emiciclo parlamentare (come dire al BerlusKa: "Posalaquaglia, a questo viaggio nello stretto ci state voi). I colori richiamano quelli della bandiera della Pace, non si poteva scegliere di meglio. E poi c'è quel delizioso apostrofo rosso che ci ha suggerito una parafrasi dal Cyrano de Bergerac: Cos'è l'Unione? Un apostrofo rosso tra le parole "mi tocca sta' con Mastella!"
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