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Cronaca di un incontro col Sindaco a Capoliveri

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 08 febbraio 2005

All'incontro di sabato pomeriggio tra il sindaco Paolo Ballerini e la cittadinanza si poteva andare con l'ormai poca curiosità di ascoltare un politico, che presentatosi come il "nuovo" non ha trovato difficoltà a indossare i logori panni del passato; con un amministratore che ha capeggiato una lista costituitasi nel nome dell'antibarbettismo, a coprire l 'assenza di una vera alternativa, e che di conseguenza ha dovuto intraprendere la strada battuta dall'odiato predecessore, una volta conquistate le leve del potere. Un appuntamento tra l'altro spacciato come partecipazione, a dimostrazione, del malinteso senso che viene attribuito a essa. Ben più importante poteva essere come occasione di trasparenza (in cui questa amministrazione lascia a desiderare, come peraltro le precedenti), ma anche qui la speranza è andata delusa, in quanto l'impressione è stata più di parole al vento che di concretezza. Un fatto nuovo nella storia di Capoliveri, questo è certo, ma con attori già vecchi e discorsi triti. Il tutto è suddivisibile in due momenti. Il primo è rappresentato dalla noiosa relazione introduttiva del sindaco, che con un tono da professorino ha sostanzialmente detto: 1) non c'è stata alcuna epurazione in comune: sono alcuni che si sono volontariamente accomodati fuori dalle palle; 2) una quantità industriale di banalità: da "i soldi pubblici vanno spesi bene" a "io non rappresento alcun interesse particolare"; 3) i mali e i debiti di Capoliveri sono colpa dei cattivoni della passata amministrazione; 4) siamo un gruppo di amici che solo a tempo perso si definisce di centrosinistra; 5) che orgoglio che Capoliveri sia amministrata e gestita da capoliveresi! (perché prima da chi era amministrata? Dai burgundi?). Pochi accenni al bilancio di sette mesi di amministrazione, ma una particolare citazione alle critiche subite da lui in particolare, a opera di piantagrane in vena di provocazioni che Ballerini vede praticamente in chiunque alzi una voce fuori dal coro o faccia qualche domanda scomoda. Per quanto riguarda le opere future il sindaco si è speso in belle prospettive, peccato che non fossero corroborate da dati concreti, da progetti o preventivi di spesa. E infatti il sindaco stesso le definisce promesse, scordandosi che il tempo di queste si chiama campagna elettorale, mentre in tempo di amministrazione sarebbe più appropriato pensare alla pianificazione. In sintesi, un pistolotto autocelebrativo e personalistico, sul modello berlusconiano. Nel secondo tempo è stata finalmente data la parola ai non pochi cittadini intervenuti, che hanno chiesto delucidazioni sui piccoli e grandi aspetti della vita paesana: dalle opere pubbliche alla viabilità, dalla sicurezza alle attività produttive. Anche in questo caso il sindaco ha risposto alle domande non scontate con ovvietà, se non con discorsi da bar, sfoderando in alcuni casi un tono seccato (appunto da professorino dalla penna rossa sempre pronto a correggere o redarguire) o un piglio da decisionista che non avrebbe fatto rimpiangere Barbetti. Insomma se c'è stato un cambiamento di rotta politica a Capoliveri sabato sera se ne sono accorti in pochi.


Paolo Ballerini Capoliveri

Paolo Ballerini Capoliveri