Contro lo smembramento del Parco Minerario hanno deciso di scendere in campo unitariamente i anche i sindacati dell’Isola d’Elba, e lo hanno fatto intanto con una nota molto decisa contestando i bandi di gara emessi dall’Agenzia del Demanio per l’assegnazione di servizi del Compendio Minerario dell’Isola d’Elba. CGIL, CILS e UIL Ritengono infatti che, le condizioni economiche e alcune incongruenze nei requisiti contenute nei bandi di gara emessi, impediscono la regolare applicazione ed il rispetto dei CCNL vigenti nonché tutte le norme di sicurezza previste; “Il DLG 17 marzo 1995 n°157 – si legge tra l’altro in una nota indirizzata dai sindacati ai responsabili del procedimento amministrativo - prevede che codesta Agenzia del Demanio possa aggiudicare alla Soc. Parco Minerario dell’isola d’Elba gli appalti pubblici di servizi, essendo un’ amministrazione aggiudicatrice ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 2 del DLG sopra citato. Inoltre, tale scelta, salvaguarderebbe i sette posti di lavoro attualmente impegnati dalla Parco Minerario per conto di Fintecna S.p.A. Verificato - prosegue il documento sindacale - che questa soluzione darebbe risposte di promozione e sviluppo socio-economico delle comunità elbane penalizzate dalla chiusura delle miniere di ferro dell’isola d’Elba, anche rispetto alle garanzie di applicazione dei CCNL e delle norme di sicurezza, mantenendo livelli occupazionali adeguati” La conclusione del ragionamento è la richiesta di un passo indietro. La nota, che porta in calce una dichiarazione di disponibilità al confronto, va a terminare infatti: “Pertanto queste Organizzazioni Sindacali sollecitano codesta spett.le Agenzia del Demanio a voler rivedere la scelta fatta, permettendo così, come previsto dalle leggi vigenti (DLG 17/3/1995 n°157 art.2 e 5 ) una gestione dei servizi alla Soc.Parco Minerario dell’isola d’Elba”. Dopo la presa di posizione dei Sindaci dei Comuni Minerari e dei Diessini la nota unitaria dei sindacati completa il quadro dei “no”. Chiunque intendesse proseguire verso quello che è stato definito “uno spezzatino amministrativo” ora sa che lo farebbe contro il volere ed il sentire di tutto un territorio.
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