I nostri lettori avranno notato che, per quanto il programma di impaginazione del giornale lo consenta, raramente o quasi mai corrediamo l'immagine di "dida" (abbreviazione gergale di didascalia, la riga scritta che commenta l'immagine), e c'è una ragione in ciò, che andiamo a spiegare. Facendo questo lavoro e dovendo sempre scrivere in tempi maledettamente stretti può capitare di sparare qualche cazzata, ma quando la cazzata è supportata da un'immagine l'effetto può essere devastante. Per spiegarci meglio ricordiamo lo scambio di "dida" (di cui avevamo già parlato in un altro A Sciambere) che avevamo fatto e che non pubblicammo per un pelo, accorgendocene solo all'ultimo momento e salvandoci da una querela ministeriale, in questo caso sacrosanta, perchè ad incrociarsi erano state le didascalie che rispettivamente stavano sotto la foto del Ministro Matteoli e sotto l'immagine di un cinghialone. Oggi però una esilarante foto-favata l'hanno prodotta i colleghi di un quotidiano su carta. A commento di un articolo elbano in cui si trattava di un corso di formazione sul pescaturismo, dedicato ovviamente a chi il pescaturismo lo deve gestire, cioè i pescatori professionisti, qualcuno ha a "stioccato" in pagina una foto in cui si vedevano una serie di dilettanti intenti a pescare a cannella, evidentemente scambiati dall'acuto selezionatore dell'immagine per dei "pescaturisti". Ma la cosa più buffa è che osservando l'istantanea con un po' di attenzione si vede benissimo che ritrae un ambiente lacustre: uno di quei bacini, attrezzati con tanto di postazioni in cui i pescatori d'acqua dolce vanno a pescare carpe, tinche etc.; un posto insomma che somiglia all'Elba quanto una capra somiglia a un monopattino. Siamo indecisi se conferire all'autore dello scambio il premio "Gronco coi baffi di palude" o l'ancor più prestigiosa "Trota di Scoglio".