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All'Elba il condono non può essere applicato

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 15 gennaio 2005

L’Elba è interamente sottoposta a vincolo paesistico, quindi non sarà possibile sanare gli abusi avvalendosi della legge sul condono edilizio varata dal Governo nel 2003. E’ la Corte di Cassazione, con una sentenza dello scorso 21 dicembre, a dare un colpo di mannaia alle oltre 400 domande di condono (ma è una stima ancora parziale) finora pervenute ai comuni elbani. La sentenza della Cassazione, come si legge in un articolo apparso su ItaliaOggi del 7 gennaio scorso, si riferiva al ricorso di un privato cittadino del nord Italia che aveva realizzato, in area sottoposta a vincolo paesistico, lavori per la realizzazione di un basamento, di una fossa biologica e di un serbatoio, oltre ad aver installato un container adibito a bagno ed una struttura prefabbricata. Il privato è stato condannato a due mesi di reclusione e al pagamento di una pena pecuniaria. Nel testo della sentenza si legge che “nelle aree sottoposte a vincoli imposti dalla legge a tutela degli interessi idrogeologici, ambientali e paesistici, l’art. 32 della legge 326 del 2003 ammette la possibilità di ottenere la sanatoria soltanto per gli interventi edilizi minori; deve pertanto escludersi la sanabilità di una nuova costruzione realizzata senza titolo". Per interventi minori, è specificato più avanti, si intendono restauri, risanamenti conservativi e manutenzioni straordinarie. Che cosa succederà adesso all’Elba per tutti gli abusi commessi dopo il 1995, anno in cui cessarono gli effetti del precedente condono? Che all’Elba la nuova sanatoria non potesse attecchire era già nell’aria, la stessa Regione Toscana l’aveva interpretata in senso assai restrittivo. I Comuni elbani perciò, là dove non si potrà parlare di interventi minori, non potranno accogliere le istanze e dovranno intimare la demolizione. Il caso più noto e chiacchierato, nell’ambito dei possibili abusi da sanare, era stato quello del Sindaco di Capoliveri, Paolo Ballerini, che nei mesi scorsi era stato oggetto di attenzioni da parte del Corpo Forestale per il noto “barbecue”. Ci risulta infatti che per la sua abitazione davanti alla spiaggia di Zuccale abbia presentato diverse domande di condono, per un totale di oltre 100 mq. Il Vicepresidente del Consiglio Regionale Leopoldo Provenzali (in un comunicato dell’ 8 ottobre pubblicato su ER n. 617) aveva criticato il testo della legge elaborata dalla Giunta Regionale: “L’impianto del testo è sbagliato, in quanto crea soggetti di serie A e soggetti di serie B, risultando troppo restrittivo. In particolare l’Isola d’Elba risulta di fatto esclusa dal condono e questo è davvero inammissibile”.


zuccale capoliveri

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