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Controcopertina: Per una nuova unità dei DS dell'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 15 gennaio 2005

Il congresso dei DS dell’Isola d’Elba è stato convocato per il prossimo febbraio cioè dopo quello nazionale, però sarà ugualmente composto da un’assemblea rigidamente divisa fra correntone e riformisti. Personalmente ritengo sbagliati questi frazionamenti di politica generale che sul nostro lembo di terra non hanno alcun senso. Le scomposizioni, se proprio devono esserci, saranno su come portare a soluzione i problemi del comprensorio elbano. In questi anni anche il nostro territorio è stato attraversato da significativi movimenti di protesta, ma la protesta non basta più: oggi occorrono proposte concrete. Il documento politico-programmatorio congressuale dovrà dare risposte positive alla grave crisi economica (turismo, edilizia, commercio ecc.) che attraversa l’Elba, e non di meno dovrà sciogliere alcuni nodi fra cui: a quale ente assegnare la guida della «cabina di regia»? E qual è la «vera» sede del governo unitario elbano? Che dire poi in merito al riuso dei volumi demaniali del compendio minerario e di Pianosa? Il mio partito è tenuto a dare risposte concrete con una chiara e sincera visione comprensoriale per lo sviluppo, il lavoro e il sapere, nonché per l’efficienza dei servizi, l’uso delle risorse e la qualità della vita. I nostri iscritti, i nostri elettori, e più in generale i potenziali votanti del centrosinistra sono stufi delle inutili divisioni nel partito e fra i partiti della grande alleanza democratica. Sono loro che a gran voce, da ogni parte d’Italia, urlano: «unità!» e oggi vince chi unisce, e per vincere bisogna avere un’idea di paese chiara e forte. Ho detto «Idea» perché, in pratica, c’è bisogno di qualcosa di immediato che conquisti il senso comune e divenga, quindi, patrimonio di tutti i cittadini. Infatti, i programmi, quelli con la «P» maiuscola, lasciamoli per le sedi istituzionali (dove invece sono necessari). Anche i cittadini elbani ci chiedono di concentrare tutte le nostre energie, umane e organizzative, per affermare quello che deve essere fatto, cioè: la nostra idea di isola. La «mia Elba » si può riassumere in tre affermazioni chiave: 1)valorizzare quello che qui c’è e gli altri non hanno, in altre parole l'ambiente, i beni naturali e culturali; 2) dare al comprensorio una strategia e una direzione unitaria che porti a soluzione i settori più sensibili del territorio e, attraverso la concertazione istituzionale e sociale, coordini ed armonizzi gli strumenti urbanistici e economici; 3) difendere gli interessi collettivi dell’Elba, ossia tutelare i poteri e le autonomie locali, ma contrastare la solitudine istituzionale, origine di tutti i recenti mali economici e morali dell’isola. Oggi uno dei nostri compiti prioritari è quello trasmettere ai cittadini nuove speranze e nuove certezze, fare sì che gli elbani rivolgano lo sguardo al loro domani in modo certo e positivo. Mi auguro pertanto che i miei compagni abbiano la consapevolezza che questa sfida va oltre le mozioni congressuali nazionali.


Lorenzo Marchetti CGIL

Lorenzo Marchetti CGIL