“I Siti d’importanza comunitaria hanno finalmente dignità pari a quella delle Zone speciali di conservazione e l’Europa si dota di un regime di tutela degli habitat naturali sempre più efficace e stringente”. Legambiente, per bocca del suo coordinatore Aree protette Antonio Nicoletti, accoglie favorevolmente la sentenza della Corte di giustizia europea, alla quale si era rivolto il Consiglio di Stato per interpretare la direttiva sulla conservazione degli habitat naturali (92/43/CEE). “Una buona sentenza - commenta Nicoletti - che impone agli Stati membri di tutelare in modo adeguato i siti atti ad essere individuati quali siti d’importanza comunitaria sin dal momento in cui li propongono alla Commissione, al fine di non compromettere la realizzazione degli obiettivi di conservazione degli habitat naturali nonché della fauna e della flora selvatiche, perseguiti dalla direttiva habitat”. “anche per i Siti di Importanza Comunitaria dell’Arcipelago Toscano (Monte Capanne-Enfola, Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri che a volte si sovrappongono anche a ZPS) la sentenza della Corte di Giustizia Europea mette precisi paletti – scrive LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano – Soprattutto dopo l’improvvida iniziativa del Commissario del Parco Nazionale che ha riaperto la discussione sulla revisione dei perimetri del Parco dell’Arcipelago Toscano, un’indicazione subito raccolta da amministratori come il Sindaco di Marciana che hanno fatto della riduzione dell’Area Protetta uno dei loro pallini politici”. “E’ evidente – aggiunge Umberto Mazzantini, responsabile Isole Minori di LEGAMBIENTE – che la sentenza è una pietra tombale per le voglie di quei Comuni che vorrebbero stralciare dal territorio del Parco Nazionale interi pezzi di Siti di Importanza Comunitaria, basti pensare che il SIC Monte Capanne-Enfola si estende praticamente su tutta l’Elba Occidentale e comprende grandissima parte dei Comuni di Marciana, Marciana Marina e Campo nell’Elba e il promontorio dell’Enfola a Portoferraio. E’ chiaro che se le modifiche del perimetro del Parco che verranno proposte – ma anche gli strumenti urbanistici – non terranno conto dell’esistenza del SIC e di precise valutazioni di carattere scientifico riguardanti la tutela della flora e della fauna e della Valutazione di Incidenza prevista per le aree SIC, noi avvieremo immediatamente all’Unione Europea una richiesta di procedura di infrazione sulla base della sentenza della Corte di Giustizia Europea”.
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