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Controcopertina - Riccardo Nurra: Ragionando su Monte Orello

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 14 gennaio 2005

I quotidiani locali ed Elba Report ci hanno ricordato che sta a noi decidere se la SALES nel prossimo futuro ci dovrà privare di un altro pezzo di Monte Orello. Infatti deve essere prorogata o negata la concessione. Se davvero la nostra Amministrazione non si mette di punta , rischiamo nei prossimi anni di arrivare a Lacona senza salite e con la strada dritta. Un bel vantaggio per chi viaggia avere il canyon di Colle Reciso. Se non ci pensiamo subito, quanti danni dovremo ancora subire prima di interrompere per sempre questo scempio e bonificare per quanto possibile un paesaggio deturpato da scavi. E quante volte, quando dobbiamo prendere una decisione dobbiamo percepire quella sottile pena : “ perché sennò quei padri di famiglia perderanno il posto di lavoro.” Un regolamento urbanistico che sblocchi la paralisi dell’edilizia , permetterebbe per anni di garantire lavoro a coloro che eventualmente lo perdessero , e non solo a loro. Il lavoro di quei quaranta dovrà essere garantito e poi la SALES non è solo cava, anzi. Mi aspetto che gli ambientalisti, giustamente attenti e critici alle alterazioni e alle modifiche del territorio si mobilitino , tanto più che sono rappresentati in Giunta. Spesso le loro prese di posizione , sono autorevoli e ascoltate e quindi mi attendo che queste prese di posizione ci siano. Mi piacerebbe che l’Amministrazione locale non dovesse decidere da sola , ma per quella partecipazione alle decisioni, sovente nel passato evocata, chiedesse l’opinione anche dei cittadini.. Anche di quegli stanchi di farsi portare via il paesaggio e il monte a forza di “camiate”. Personalmente sono contrario al pennello del Grigolo, al Canile a S.Martino, (ma subito da un’altra parte,) al banchinamento selvaggio, e all’acquisto dell’ex centrale elettrica da parte di privati. Paradossalmente sono contrario anche alle antenne del Puntale. “Saranno come due alte aste di bandiera “ m’avevano detto e invece così sono uno schifo. Non sono per principio contrario alle cave, non possiamo importare anche i sassi, ma per favore non in cima ad un monte. E poi che monte! Proprio quello di faccia a Portoferraio, uno dei più significativi della paesaggio della baia. Lascio ad esperti poi, la valutazione degli altri danni , non ultimo la rottura di quel precario equilibrio del fondale marino della rada stessa. Nessun terreno scambiato con la concessione può valere il danno che si protrae. Con questa mia esternazione non rappresento, né voglio rappresentare nessuno. Credo però di interpretare lo stato d’animo di tantissimi miei concittadini. La scelta che si farà è di enorme importanza perché ora sarà deciso come verrà consegnato il territorio ai nostri nipoti. E non ci potrà essere bonifica che possa far tornare tutto come era prima.


sales colle reciso

sales colle reciso