Rassicuriamo i nostri più fedeli lettori, quelli della primissima fascia che iniziano a farsi vivi con timidi SMS "non leggo il giornale", "ma non avete ancora pubblicato?", a cui tra un po' di minuti faranno certamente seguito, quelli delle timide telefonate: "Ma esce il giornale stamani?", "Tutto a posto?" e quelle più diplomatiche: "Vedo sempre il numero di ieri, è colpa del mio computer?" fino alla più esplicita "Come stai?" da parte di chi ci frequenta di più e sa che dobbiamo fare i conti con i naturali acciacchi della vecchiaia, malanni di stagione ed altro. Rassicuriamo tutti: anche oggi il giornale è in linea, magari non preciso come altre volte e con qualche inevitabile sbavatura. D'altra parte ci portiamo addosso un soprannome ereditato quello di "Tardò" forse dovuto al lento procedere da diesel di un gigantesco e fisicamente potente genitore, il cui alla fine giungere veniva stigmatizzato dalla frase "Tardò ... ma biense" (era in ritardo ma comunque arrivò). Dobbiamo, viste le molte preoccupazioni sulla nostra sorte reinterpretare il tutto con un "Tardò...ma non mancò". Dichiariamo pertanto un po' premature le collette per la corona tra i tanti ex colleghi di lavoro, e i necrologi anche il 13 gennaio ci vede tra i viventi. E poi nella nostra non breve vita politico-sociale abbiamo assistito a diverse irresistibili ascese a vertiginose parabole, a proiezioni verso l'alto che parevano infinite, poi però bruscamente interrotte da impietose verticali cadute in laghi di merda. Teniamo ancora prudentemente sotto il braccio un ombrello, convinti come siamo che la stagione degli schizzi non sia ancora finita e che prima di passare la mano ci servirà ancora.
ombrelli arte quadro