Il film lo abbiamo già visto proiettare una ventina di anni fa quando dopo un dibattito serrato il consiglio comunale portoferraiese decise di concedere alla Sales di continuare a scavare Colle Reciso. Ricordiamo che doveva essere l'ultima proroga che l'intervento doveva servire a realizzare le gradonature necessarie per il ripristino ambientale dell'area (come si è poi fatto a valle in un altro impianto), che nel frattempo dovevano essere trovati dei siti alternativi per l'escavazione del materiale lapideo. Naturalmente niente di tutto ciò è stato fatto: milioni di tonellate di roccia sono state scavate dal quel dente sempre più cariato, nonostante le proteste degli ambientalisti per il paesaggio deturpato e per le stesse minacce di alterazione del microclima della rada portoferraiese derivante da quell'osceno sbrego che ha già inghiottito mezza montagna, dalla desertificazione dei basso fondali della rada sul lato di San Giovanni ormai sommersi dalle polveri precipitate a valle con l'acqua dei fossi. Venti anni dopo la situazione si ripete la potentissima Sales si presenta, e non con il cappello in mano, per ottenere altri venti anni di mano libera, in giunta a Portoferraio si discute se concederne tanti o meno, si incaricano esperti di vagliare. Su piatto della bilancia (altra sequenza filmica già vista) "il destino economico di quelli che lavorano all'impianto" una quarantina di famiglie e passa .... sempre la solita odiosa solfa il tentativo di mettere gli amministratori in un falso dilemma posto da parte di chi NON VUOLE soluzioni alternative ed allora afferma che non ce ne sono. La realtà è che la Sales all'Elba non ha visto un bel mondo, bensì un mondo meraviglioso, che le ha dato tanto tantissimo, consentendole di operare in regime pressochè di monopolio. Ed è quanto meno delicata la mano con cui questa società è stata trattata da generazioni di amministratori di ogni cromatismo. C'è per esempio un terreno di proprietà della suddetta nell'area ospedaliera che in ogni paese civile (di destra sinistra di sotto o di sopra) sarebbe stato ESPROPRIATO per fini di pubblica utilità e pagato di conseguenza, senza impantanarsi il trentennali trattative atte a favorire uno scambio di terreni nell'interesse pubblico certo, ma ancor più nell'interesse della bisognosa Società. Crediamo che l'amministrazione portoferraiese debba andarci molto ma molto cauta su quella decisione sul se prorogare i permessi di escavazione e se si per quanti anni, con quali modalità e con quali meccanismi e di controllo e corcizione del rispetto delle modalità concordate. In ogni modo visto che ragioniamo per tempi generazionali sarebbe autocratico e scellerato amministrativamente, procedere a decisioni epocali in assenza dell'acquisizione di dati (non certo forniti da chi dovrebbe scavare) sull'impatto paesaggistico, idrogeologico, meteorico, marino delle attività (oltre, ripetiamo i normali controlli amministrativi previsti per legge). Ciò premesso e visto che quella questione è enorme (enorme come un monte) e che interessa l'intera cittadinanza, sarebbe opportuno che la trattazione non avvenisse nelle segrete stanze biscottiere o in quel simulacro di partecipazione che è la riunione dell forze di maggioranza. Auspichiamo che Peria torni da quelle gente che lo ha eletto per discutere il da farsi e per decidere DOPO aver sentito anche la campana del popolo portoferraiese. In caso contrario non escludiamo che questa giunta potrebbe beccarsi la prima protesta pubblica clamorosa per un suo atto.
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