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Controcopertina: Anno giudiziario, conferma denunce Cigno, aggredite coste ed isole

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 13 gennaio 2005

"Le parole del procuratore generale della Cassazione confermano le nostre denunce e le nostre battaglie. Del resto le cifre già testimoniano l'allarme abusivismo: tra il 2003 e il 2001, in tempi di sanatora l'incremento della produzione abusiva è stato superiore al 40%, ( 40.000 unità del 2003 contro le 28mila del 2001), mentre appunto dal 1996 al 2001 il trend vedeva una costante diminuzione degli abusi. Il Paese non può più aspettare: e'' necessario che il Parlamento copra al più presto un pesante vuoto normativo con l'introduzione dei delitti contro l'ambiente nel nostro codice penale ". Legambiente per voce suo presidente nazionale Roberto Della Seta commenta l'allarme sui reati ambientali nella relazione d'inaugurazione dell'anno giudiziario del procuratore generale della Cassazione Francesco Favara. Il Pg lancia l'allarme sulla criminalità ambientale. Dai rifiuti agli incendi servono maggiori controlli delle istituzioni. E non risparmia critiche alle sanatorie, che fanno crescere gli abusi Corsa all'abusivismo al solo annuncio di possibili sanatorie, massima intensità di violazioni "minori" nelle zone di maggiore pregio turistico, sulle isole e sulle coste, numerosi i danni al demanio marittimo e fluviale. È questo il quadro fornito dal Procuratore generale della Cassazione, Francesco Favara, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "È generalizzata la percezione - scrive Favara - che il solo preannuncio di possibili sanatorie determini una spinta ulteriore a realizzare costruzioni e interventi edilizi senza il preventivo rilascio del permesso di costruzione. Da alcuni distretti è segnalato il fenomeno delle violazioni "minori" in materia edilizia e urbanistica, che raggiunge la massima intensità nelle zone di maggiore pregio turistico e in quelle costiere". Ma il settore edilizio si legge, risente anche di una "situazione normativa magmatica" perché il testo unico in materia (decreto del presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.380) "non è ancora entrato a regime sia per i successivi interventi modificativi che per le vicende legate alle disposizioni normative sul condono". Difficoltà normativa anche sul fronte tutela del territorio "per il numero cospicuo di fonti legislative" che non agevola l'azione di contrasto e costringe "l'operatore del diritto" ad agire in una situazione di "estrema incertezza". E sul fronte ecomafia la risposta giudiziaria "non è stata pronta e immediata e, solo di recente hanno iniziato a trovare applicazione le disposizioni previste in materia". Per la Cassazione "sono però necessari e improcrastinabili miglioramenti qualitativi nell'ambito dei controlli della pubblica amministrazione". Per quanto riguarda poi la tutela del territorio, la Cassazione segnala la "recrudescenza del fenomeno degli incendi boschivi in molte Regioni" sottolineando che "la prevalente natura dolosa delle azioni incendiarie è sovente ascrivibile al diretto coinvolgimento della criminalità che, se non è animata da fini intimidatori e di minaccia orientati al consolidamento della gestione del territorio, mira ad inserirsi nelle opere di ricostruzione e nelle attività di speculazione edilizia delle zone devastate". La relazione del Pg Favara conferma inoltre l'attenzione delle ecomafie al ciclo dei rifiuti. "La strategia della moderna criminalità organizzata ha infatti individuato nell'attività connessa al ciclo dei rifiuti uno degli strumenti di penetrazione nell'economia e nel mercato legali".


abuso barbarossa dietro

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