Chi ci conosce sa benissimo che non nutriamo molta simpatia per un certo signore di non eccelsa statura con l'animo del dittatore che non è Silvio Berlusconi ma molto meno volgarmente Napoleone Bonaparte. Il supposto "grande corso" ci sta francamente sullo stomaco per aver vampirizzato con i suoi pochi mesi elbani una abnorme parte della dovuta attenzione alla storia di quest'isola. Zampettando in qua e in là sui compendi storici in vista di una lezione da tenere, una valente giornalista di Elbareport ha scoperto però una cosa interessante che va ascritta a merito dell'unico imperatore che ci risulti abbia calcato il suolo d'isola. Pare acclarato infatti che tra i molteplici problemi amministrativi affrontati dall'irrequieto Bonaparte durante il suo soggiorno insulare prima che lo spedissero a S.Elena, per dimostrargli che c'era di peggio dell'Elba, ci sia stato anche il randagismo. Se la Comunità Montana giungerà infine a risolvere il complicatissimo problema della realizzazione di un canile (opera che fa il paio con il Ponte sullo stretto di Messina quanto a difficoltà ed improbabilità di realizzazione) che si trascina da tempo immemore, sarà d'obbligo la giustapposizione in viale manzoni 11, dove sorge, in tutta la sua eleganza quel cassettone di vetro e cemento in cui la C.M. alligna, di una targa recante la seguente scritta in aurei caratteri (no assessore l'orografia è un'altra cosa!): "QUEL CHE NAPOLEON PROGETTO' TOTANINO FECE" I Cinofili riconoscenti posero.
napoleone