Controcopertina: La Salata di Capraia ed il Simbolo del Parco Nazionale
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : mercoledì, 12 gennaio 2005
Leggo quanto scritto da Legambiente Arcipelago Toscano sulla situazione di degrado in cui versa La Salata: la Casa del Parco di Capraia. La Salata fu un grande impegno culturale ed economico per il Parco Nazionale. Così come lo fu la sentieristica, le aree attrezzate e in particolare il Sentiero per disabili motori allestito all’uscita del paese verso il suo territorio. Un piccolo simbolo, qui come quello per non vedenti del Perone all’Elba, lasciati in un vergognoso abbandono. Erano fatti tangibili, che si accompagnavano a quelli realizzati per dotare l’Isola di una adeguata e dignitosa Sede Comunale ed ai vari interventi per la salvaguardia naturalistica, la riqualificazione ambientale e la promozione ecoturistica. Nei primi cinque anni di attività il Parco Nazionale realizzò su Capraia opere per circa 2.9 milioni di Euro, corrispondenti al 24% della spesa totale destinata agli investimenti realizzati nell’intero Arcipelago. Erano opere doverose poiché l’Isola è il contenitore di un grande patrimonio naturalistico e culturale che doveva e deve essere adeguatamente valorizzato per cooperare a dare speranze di futuro sostenibile alla sua economia ed ai suoi abitanti. Erano azioni doverose anche nei riguardi dell’ Isola dell’Arcipelago dove era nata l’idea del Parco Nazionale e dove si erano avute le prime contestazioni contro la sua istituzione. Non a caso,il Parco Nazionale si dotò del suo Simbolo- l’onda marina che si apre nel volo dei gabbiani dal becco rosso- in una seduta aperta del Consiglio Direttivo tenuta nell’Aprile del 1998 nella Sala Consiliare di Capraia. Un segno simbolico con il quale il Consiglio Direttivo, a pochi mesi dal suo insediamento, manifestava la volontà di intraprendere quel cammino condiviso e partecipato che avrebbe portato l’Arcipelago, come è stato, a superare quelle lotte muro contro muro che avevano caratterizzato l’istituzione delsuo Parco Nazionale. Al riguardo una piccola digressione. Recentemente, essendo rimaste infruttuose le richieste pubblicamente formulate di chiarimenti in merito al simbolo usato dal Parco commissariato: sette stelle e la dizione Isole di Toscana Parco Nazionale, ho inoltrato istanza formale per l’accesso agli atti deliberativi e contabili. Tale accesso è stato negato poiché non sussiste: “..quell’interesse personale ed attuale cui il regolamento vigente presso questo Ente connette il diritto di rilascio di tutta quella ponderosa tipologia di atti e documenti oggetto dell’istanza”. Una risposta un po’ inquietante e anche un po’ ridicola per una pubblica amministrazione, tenendo inoltre conto dei precedenti: a) accesso negato agli atti inerenti le autorizzazioni rilasciate dall’Ente per la frequentazione delle zone marine di massima protezione del Parco, nonostante l’ingiunzione del Difensore Civico della Toscana; b) mancanza dei chiarimenti richiesti da vasti settori della pubblica opinione e dallo stesso Collegio dei revisori dei Conti sulle consulenze del Parco; c) incertezze amministrative in merito alla acquisizione di beni immobili e alle destinazioni d’uso della ex-Scuola della GdF a Portoferraio; d) disinvolta approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente del Conto Consuntivo 2003, riferito fra l’altro ad una gestione commissariale giudicata illegittima da parte della Corte Costituzionale, senza il prescritto parere della Comunità del Parco L’oscurità e l’opacità nella gestione della cosa pubblica sono una componente non secondaria per incrinare la fiducia nelle Istituzione e nei valori culturali ed educativi di cui devono essere portatori. Senza il rispetto e la condivisione sociale di questi valori il Parco è svuotato di significato e di autorevolezza. Non possiamo che auspicare un rapido restauro de La Salata e della sentieristica di Capraia, e nel contempo una gestione del Parco conforme ai dettati legislativi e ad un modus operandi improntato alla chiarezza ed alla trasparenza degli atti amministrativi.
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