Sono pesantissime, più di quanto ci si attendesse, le accuse formulate dai Carabinieri ai quattro arrestati a Marina di Campo, M.G. 48 anni, noto ristoratore, N. A. 54 anni nativo di Vittoria (Ragusa), residente a Marina di Campo, che lavorava come buttafuori in alcuni locali dell’isola, B.S. 29 anni, algerino, L.R. 37 anni, marocchino. E’ soprattutto la riduzione in schiavitù il capo d’accusa che aggrava ulteriormente la posizione dei quattro, già resa molto critica dai reati contestati di induzione e sfruttamento della prostituzione, violenza sessuale continuata, minaccia al fine di far commettere un reato. La vittima è una donna nordafricana che lavorava come collaboratrice domestica a Milano e che il suo “fidanzato” aveva fatto venire all’Elba promettondole il matrimonio. L’aveva invece costretta alla prostituzione in un appartamento che risultava essere in uso al ristoratore e ai due extracomunitari. E’ proprio da questo appartamento che i Carabinieri hanno sentito provenire urla ed hanno fatto irruzione sorprendendo i due magrebini che abusavano uno dopo l’altro della malcapitata. La donna soccorsa dai militari dichiarava che, sotto la minaccia di essere denunciata alle autorità come clandestina e di non ricevere neanche un soldo per poter ritornare a Milano, era stata anche costretta dai quattro amici ad avere rapporti sessuali quotidiani con loro. La donna si trova adesso in un luogo sicuro, e i quattro accusati sono stati trasferiti nel carcere livornese delle Sughere.