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A Sciambere del Plasil

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 07 gennaio 2005

Orbene una delle tecniche più applicate dal regime informativo di Sua Emittenza è quella del "controfuoco". Quando cioè uno o più apparati dello Stato o del Governo escono a pezzi da una vicenda, anzi quando si profila una qualsiasi figura di cacca, il Cavaliere manda fuori i suoi banditori e giannizzeri gazzettieri a tessere le lodi dell'azione di governo sin qui intrapresa e della efficienza con cui..... In questo senso è risultato educativo assistere nei primi giorni dell'anno IV° dell'era berlusconiana, ad alcune performance del massimo cantore di corte: Bruno Vespa. L'imenottero televisivo ha dedicato uno serata allo tsunami introdotta da un'intervista-scendiletto a domicilio politico, al Vice-Presidente del Consiglio Fini, il quale, "controfuoco", si è messo a cantare le virtù della "unità di crisi" della Farnesina che per settantadue ore ha brancolato nel più totale buio, riuscendo a fare incazzare migliaia di persone preoccupate in ogni angolo del paese. A quel punto il maculato araldo dei potenti di turno chiedeva al Ministro quanti erano i dispersi italiani e si sentiva rispondere: "338" da Fini che, con la sua solita educata inconsistenza da Daniele Piombi della politica, specificava che un numero così preciso aveva poche speranze di essere mutato, proprio per l'accuratezza e la serietà del lavoro condotto, dei riscontri fatti etc., e giù di nuovo a smenarla col controfuoco. La comica (in un contesto così tragico) la riservava lo studio vespistico, nel quale si scopriva che i dispersi non erano 338 bensì 336 perchè 2 italiani (fratello e cognata di un pettoruto signore presente in studio), evidentemente sfuggiti agli accurati controlli e riscontri finiani, erano capitati nella lista dei dispersi benchè risiedessero stabilmente a Bangkok (che ha le stessa probabilità di essere distrutta da un maremoto quante ne ha Cortina d'Ampezzo). I due parevano peraltro infastiditi di essere stati dati per pre-morti a Pukhet, a causa delle preoccupazioni del disperato congiunto, il cui attaccamento era dimostrato dal fatto che non possedeva più da anni i loro recapiti telefonici e se ne impippava bellamente. La Carrambata della telefonata con la capitale Thai era benedetta peraltro dalla presenza in studio di Raffaella Carrà , che ha proposto (non si è capito bene) una specie di nuovo adottothon internazionale che dovrebbe essere gestito da lei medesima e da Vespa. E qui si è andati oltre i confini della perfidia: perchè infliggere la inquietente paternità adottiva di Vespa a bambini che hanno avuto già tante altre digrazie? A risollevare il tono il capo della Protezione Civile Italiana Guido Warrior Bertolaso (naturalmente in divisa, quello dorme con gli anfibi ai piedi, è il più marziale dei civili ancorchè protettivi, se era un militare offensivo guai!) che forse rendendosi conto della figuretta, dei dispersi ritrovati in diretta, dopo aver suonato una miniserenata a Fini (che non guastava) ha detto che è normale che si siano presi granchi del genere, perchè i turisti non erano tutti a Pukhet ma anche sparsi per altre isole (nessuno evidentemente gli aveva ricordato che Bangkok è insulare quanto Milano). E per concludere in gloria il fiduciario del Cavaliere in protezione civile si è lamentato (parlando del rischio Vesuvio) del fatto che, alle falde di quella micidiale bomba a tempo indeterminato che sovrasta il golfo di Napoli, si sia costruito troppo e pure abusivamente, forse commettendo un leggero gaffo che non gli sarà perdonato da San Silvio Condonante (cavallettate e abusi vari) Al termine ci siamo alzati dal divano come dopo una traversata del canale di Piombino, sull'Elba Prima con una ponentata a Forza 7, ed abbiamo cercato nel cassetto dei medicinali una compressa di Plasil, per contrastare gli effetti di una nauseabonda serata.