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Osservazioni al Regolamento Urbanistico

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 10 febbraio 2003

Il Comune di Portoferraio con provvedimento del Consiglio Comunale del 14.12.2002 ha adottato il Regolamento Urbanistico Con avviso è stato reso noto al pubblico l’avvenuta adozione ed il deposito del R.U., per 30 giorni consecutivi, presso gli uffici comunali, durante i quali è stato possibile prendere visione; Pertanto ai sensi della L. 1150/1942 e dell’art. 25L. 5/95 entro i successivi 30 gg. alla data di scadenza del deposito chiunque può presentare Osservazioni allo strumento urbanistico in oggetto. Pertanto i sottoscritti Anselmi Gian Lorenzo, in qualità di Presidente del circolo LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano, e Mazzantini Umberto in rappresentanza del Movimento SOS ELBA, nel presentare le osservazioni di interesse generale, di seguito elencate, fanno osservare che si propongono lo scopo di rendere un servizio ai cittadini, agli amministratori del comune, che hanno adottato lo strumento urbanistico senza rendersi pienamente conto delle varie implicazioni che le previsioni in esso contenute comporteranno, ed ai tecnici che dovranno gestire il piano, in quanto tese a riportare la disciplina urbanistica a svolgere il ruolo che le è proprio: dare a tutti la certezza del diritto. OSSERVAZIONE – LEGITTIMITÀ DELLA NORMATIVA Il Regolamento Urbanistico (R.U.) completo di cartografia e Norme Tecniche di Attuazione (N.T.A.), approvato definitivamente, ha valore di legge, la cui violazione può comportare sanzioni anche di carattere penale. Gli strumenti urbanistici, in base ad una ormai consolidato indirizzo giurisprudenziale della Suprema Corte e del Consiglio di Stato hanno la natura di atti normativi, aventi pari efficacia delle leggi, anche se di rilievo secondario rispetto alle norme primarie in quanto costituiscono un’ulteriore specificazione ed integrazione della legislazione che disciplina l’intera materia. In questo senso numerose sentenze della Cassazione Civile. Pertanto appare chiaro che le previsioni urbanistiche hanno valore “erga omnes” per cui è illegittima l’ipotesi di una corsia preferenziale per i residenti. Pertanto: OSSERVAZIONE N° 1 non è ammissibile prevedere ampie zone con indice teorico mc. 0.03/mq nelle quali, di fatto, possano realizzare un’abitazione solo i residenti , indipendentemente dall’indice fondiario.. (In questo senso numerosi art. delle NTA) Con la normativa d cui sopra non è possibile neppure rispondere alla prescrizione di cui al comma 20 dell’art. 31 legge27. 12. 2002 (legge finanziaria) con la quale i comuni debbono notificare ai proprietari l’attribuzione di area edificabile ai loro terreni. OSSERVAZIONE N° 2 Altro aspetto inaccettabile attiene alla dimensione delle abitazioni, che le NTA riferiscono alla composizione del nucleo familiare. Questa norma può essere inserita in un regolamento di una cooperativa di costruzione, ma non certamente in uno strumento di carattere generale (art. 118 punto 4) di un’Amministrazione Comunale. L’unico riferimento non può che essere la dimensione del lotto. OSSERVAZIONE N° 3 Per ogni UTOE è indicata la Superficie Utile (S.U.) ammissibile. In alcuni casi però la somma di quanto è consentito per ogni singola sotto-zona non corrisponde al dato complessivo e lo supera. Occorre rivedere i dati. OSSERVAZIONE N° 4 Non è condivisibile il metodo per il calcolo della Superficie Utile (quella effettivamente abitabile, così come stabilito dal D.M. 05.07.1975 che però attiene ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali di abitazione) escludendo quindi: bagni, corridoi, disimpegni, ripostigli ecc., in tal nodo si incrementano surrettiziamente del 30%/40% le superfici ammesse con il Piano Strutturale, stravolgendolo di fatto. OSSERVAZIONE N° 5 Molte indicazioni del Piano Strutturale non appaiono rispettate dal Regolamento Urbanistico ed a tale proposito non è stata prodotta una tavola di raffronto per la necessaria verifica. Comunque, da una prima analisi i punti di contrasto tra previsioni del P.S. e R.U. sembrano ricorrenti. OSSERVAZIONE N° 6 Non è condivisibile l’indicazione di trasformare il compendio scolastico del Grigolo in albergo,. Se proprio si deve pensare ad una struttura per l’accoglienza, meglio in ostello per la gioventù / foresteria, (l’isola d’Elba è priva di strutture di questo tipo) che sicuramente contribuirebbe alla rivitalizzazione del centro storico non solo d’ estate. Ancor meno comprensibile è la trasformazione dell’ex sede dell’ENEL (fabbricato Coppedè) in albergo. Non si ravvisa la necessità considerato che l’albergo esistente, sempre in calata Italia, in bassa stagione ha sempre disponibilità di camere. L’edificio dovrebbe mantenere destinazione pubblica a PT e P1 (in funzione dei servizi marittimi) e residenziale ai piani superiori. Comunque la realizzazione degli alberghi è demandata ad un piano di settore come da P-S., lo stesso Sindaco, nella fase di discussione del P.S., aveva assicurato che il Piano Strutturale non avrebbe consentito nuove strutture alberghiere e l’Associazione Albergatori Elbani ha più volte manifestato la propria contrarietà a questa eventualità. OSSERVAZIONE N° 7 Contrasta con le norme di legge la prevista sopraelevazione di un piano dell’edificio posto in via V. Emanuele (art.53) per ben 350 mq di S.U. in quanto il lotto interamente edificato, non dispone di un’area propria di parcheggio. Per la sopraelevazione, corrispondente a nuova costruzione è obbligatorio disporre di almeno 1mq per ogni10mc da destinare ad area di parcheggio (art. 2 L. 122 – 24.03.89) Lo stesso discorso vale, a maggior ragione per la ristrutturazione urbanistica di Calata Itale (art. 64) con incremento della SU di 700 mq. In zone già densamente edificate queste scelte sono in palese contrasto con l’interesse pubblico che è quello di decongestionare l’area. OSSERVAZIONE N° 8 La riapertura del canale per collegare le Ghiaie con il Porto appare un’idea suggestiva ma non realizzabile, sia per l’utilizzazione della banchina Alto Fondale, sia per i numerosi accessi all’ex compendio militare della Finanza, sia perché causerebbe un rimescolamento tra le acque del porto, spesso poco pulite e comunque vietate alla balneazione, con le acque balenabili della spiaggia delle Ghiaie. Pur consci delle difficoltà burocratiche, ci permettiamo di suggerire la previsione dell’abbattimento delle recinzioni e la destinazione ad uso pubblico dei vasti piazzali interni all’ex compendio della Guardia di Finanza.. Per questo si concorda con l’esigenza di un PUI che comprenda i giardini delle Ghiaie, viale Manzoni e Piazza del Popolo. Poter ottenere un ampio parco collegato con le Fortezze, magari con un elevatore meccanico incassato, sarebbe effettivamente un bel biglietto da visita per Portoferraio. In questo quadro si propone la messa a vista delle mura medicee attraverso la demolizione della Gattaia, con un doppio recupero, estetico e funzionale, dell’ area. OSSERVAZIONE N° 9 Non si può condividere la trasformazione in Pacheggio del campetto di calcio della Bricchetteria che oggi è a servizio delle squadre giovanili ma in particolare dei plessi scolastici della zona. Le scarse aree di verde sportivo attrezzato andrebbero valorizzate ed incrementate e non soffocate sotto uno strato d’asfalto. OSSERVAZIONE N° 10 Non trova alcuna giustificazione la riduzione a soli 50 m della fascia di rispetto cimiteriale (art 36) ed il trasferimento nella zona delle scuole attualmente localizzate nel Centro Storico. Non è certamente una scelta ottimale trasferire le scuole nei pressi del Cimitero. Tra l’altro, esiste anche un problema di viabilità che renderebbe il nuovo carico di traffico assolutamente insostenibile . Lo spostamento delle scuole dal Centro appare opportuno perché tali plessi sono privi dei necessari spazi complementari ma dovrebbe essere indicata un’area idonea, magari prossima alle scuole esistenti o addirittura in un immobile non ancora assegnato dell’ex Compendio militare della Finanza. OSSERVAZIONE N° 11 Per servire le previste zone di espansione residenziale a monte di Carpani (circa 30.000 mq SU) e la zona PEEP è prevista una viabilità pedecollinare che dalle Foci raggiunge la Strada Provinciale Ponte del Brogi-Enfola-Viticcio in corrispondenza della casa dei Testimoni di Geova. E’ una strada caratterizzata da un assurdo tracciato serpentiforme, che dovrebbe sorgere in una zona di grande pregio e quindi con un insostenibile impatto ambientale e paesaggistico, di difficile realizzazione, non prevista dal PS, che necessita di grosse opere di sbancamento e contenimento, per cui non crediamo sarà possibile realizzarla. Evidentemente questa previsione serve solo a giustificare gli insediamenti di cui sopra. OSSERVAZIONE N° 12 Il raddoppio della strada provinciale sul piano di S. Giovanni (esiste un accordo con l’Ente proprietario della strada?) prevede l’abbattimento di tre edifici, potrebbe limitarsi al tratto compreso tra Bivio Boni e ed il bivio della strada per Colle Reciso o, in funzione dell’approdo turistico, con il bivio con la località S.Giovanni e quindi far parte del P.P. relativo all’approdo turistico. Si fa notare che il tutto, con la relativa spesa elevata, è destinato a risolvere un problema di traffico che si presenta solo per qualche settimana all’anno e che potrebbe essere efficacemente affrontato con una diversa gestione del traffico, oppure investendo sulla valida alternativa della viabilità secondaria presente nella zona. Si ritiene invece opportuna la previsione di un’idonea pista ciclabile. Si fa osservare che i proprietari dei tre immobili destinati ad essere abbattuti, in questo periodo sono impossibilitati a vendere i loro appartamenti (chi compra un fabbricato destinato ad essere abbattuto?) ed ad eseguire lavori di manutenzione straordinaria OSSERVAZIONE N° 13 Il previsto spostamento della zona artigianale, dall’Antiche Saline di S.Pietro agli Orti, deve far riflettere su come potrà svilupparsi tale trasposizione e quali situazioni anomale potranno verificarsi. A prima vista questa scelta (trasformare la zona artigianale-commerciale con possibilità si sopra-elevazione fino a m. 13 in zona residenziale) appare come un grosso regalo ai commercianti ed agli artigiani insediati nella zona. Se si ritorna con la memoria al momento in cui in Comune si discusse del prezzo di vendita delle aree agli artigiani, già di proprietà comunale, si deve ricordare come tutti i gruppi politici fecero a gara per ridurre il costo unitario del terreno: atteggiamento motivato dal desiderio, dopo la chiusura della Cementeria, di rilanciare l’attività produttiva. Invece tali aree sono state utilizzate in modo diverso (i veri artigiani sono pochi) ma il prezzo di cessione fu poco più che simbolico. Fare oggi questo nuovo regalo, in assenza di motivazioni di rilancio delle attività produttive, appare quanto mai singolare e diversifica il trattamento ai cittadini a seconda della zona di residenza , tenuto altresì conto che coloro che trasformeranno i loro immobili in edifici residenziali, con notevoli vantaggi economici, riceveranno dal Comune, sicuramente non a prezzo di mercato, un lotto di terreno in località Gli Orti per continuare la propria attività artigianale o commerciale. Inoltre è assurdo dal punto di vista ambientale ed urbanistico trasferire in una zona ancora abbastanza integra dal punto di vista del paesaggio agrario, e fortemente interessata dalle esondazioni del 4 settembre 2002, un’area industriale già esistente. Sarebbe meglio pensare ad un recupero urbanistico ed ambientale del degrado oggi diffuso nell’area delle Antiche Saline OSSERVAZIONE N° 14 Dall’esame della cartografia si può rilevare un’indubbia carenza di spazi pubblici e di verde attrezzato, anche se nella normativa, per ogni insediamento, è prescritto l’obbligo di assicurare all’uso pubblico spazi nella quantità minima di cui al DM 1444/68. In tal modo si potranno solo ottenere una serie diffusa di piccole aree, senza un disegno organico che risponda all’effettive esigenze dei cittadini. Al contrario è confermata una massiccia espansione edilizia, ben al di là dell’effettive esigenze del comune. Solo di edilizia residenziale sono previsti, in questa prima fase, ben 60.744 mq di S.U corrispondenti a circa 1000 nuovi appartamenti . Sono veramente utili allo sviluppo di Portoferraio? Portoferraio, come l’Elba in genere ha ancora bisogno di case per turisti? Se ci rifacciamo ai vari incontri e convegni ed articoli di stampa apparsi negli ultimi mesi , gli stessi Amministratori di Portoferraio rispondono di no. Inoltre, questo contraddice le stesse previsioni del P.S. che, in seguito al recepimento delle osservazioni formulate dalla Provincia di Livorno, avevano ridotto a circa la metà le possibilità di nuova edificazione che inizialmente il P.S. prevedeva in circa 900 nuove abitazioni. OSSERVAZIONE N° 15 - Le norme, così come sono state predisposte non consentono di conoscer il numero dei mc. o mq che potranno essere realizzati con lo strumento in esame, non solo per quanto ricordato sopra ma anche per la norma di cui all’art. 115. penultimo comma, con la quale, con la cessione volontaria di aree di interesse dell’Amministrazione Comunale, la S.U può essere incrementata del 16 / 17%. - Alcuni interventi (il maggior numero) sono definiti in modo sommario e/o lasciati completamente nel vago. Si ricorda chi i Piani attuativi debbono esplicitare le puntuali indicazioni che si ricavano dallo strumento urbanistico generale. - Per alcune norme si rimanda al Regolamento Edilizio di prossima adozione da parte del Consiglio Comunale di cui però non si conosce il contenuto. OSSERVAZIONE N° 16 - Le N.T.A debbano essere completamente rielaborate. I redattori di tale fondamentale documento, non si sono resi conto (forse volutamente, per lasciare l’Amministrazione in grado di contrattare grossi e piccoli interventi?) di scrivere un testo che ha valore di legge. Si può affermare questo non solo per il contenuto, quanto mai confuso e di improbabile gestione, ma per le inutili ripetizioni delle medesime frasi (art.35 e 72), per il riferimento ad articoli senza specificare la legge che dovrebbe contenerli (art. 96 e 97), per l’assenza delle necessarie precisazioni atte ad evitare interpretazioni di comodo e quindi dare certezza a tutti gli operatori. Gli errori sono tali che sembra quasi che gli estensori (e gli Amministratori che lo hanno approvato) non abbiano riletto il R.U. per apportare le necessarie correzioni. OSSERVAZIONE N° 17 Non si ritiene un principio di buona amministrazione prevedere di rilasciare le concessioni edilizie a chi prima arriva, locuzione utilizzata anche dai rappresentanti dell’Amministrazione in una assemblea pubblica e come risulta dagli art. 18, 22, 24, 28, 39, 41, 43, 46, 65, 71, 72, 74, 76 per i quali non è stabilito il criterio con cui si ripartiscono le S.U. assentite. OSSERVAZIONE N° 18 - Cosa significa all’art. 21 intervento diretto fino a mc. 800 e per interventi superiori PUI.? Superiori di quanto e per far cosa ? OSSERVAZIONE N° 19 L’approdo turistico di S. Giovanni non è definito e le norme non forniscono indicazioni puntuali da sviluppare con il piano di dettaglio che secondo LEGAMBIENTE ed SOS ELBA deve essere solo ed esclusivamente di iniziativa pubblica. Comunque, la superficie interessata risulta decisamente eccessiva (oltre 90.000 mq) rispetto alle esigenze di un semplice approdo. San Giovanni è un’area importante dal punto di vista faunistico, interessata da migrazioni e stazionamento di uccelli acquatici e da un delicato equilibrio che ha dato vita alle attività termali ed è la naturale continuità ed il polmone di salvaguardia della Zona Umida dello Schiopparello-Le Prade compresa nel Sito di Interesse Regionale B07 IT5150101, al quale è esteso l’obbligo di adozione delle necessarie misure di conservazione che è riferito ai siti della rete Natura 2000, aree che gli ambientalisti chiedono da sempre di includere nel Parco Nazionale. San Giovanni è un’area a “pericolosità idraulica molto elevata” e con acquiferi di grande importanza ed altamente vulnerabili, tanto da essere ricca di pozzi la cui acqua viene usata anche per uso domestico, così come ben evidenziano le cartografie allegate al Piano del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Un approdo turistico e le altre opere e strutture a terra (parcheggi, strutture di servizio, magari un bel villaggio per i diportisti…) stravolgerebbero e distruggerebbero irrimediabilmente tutto questo, mettendo in pericolo la stessa risorsa idrica in una zona che viene definita: “vulnerabile alla maggior parte degli inquinanti in varie condizioni di rilascio nell’ambiente, impatto sull’acquifero praticamente immediato”. Inoltre, l’intera area di San Giovanni è stata fortemente interessata dalle esondazioni provocate dal nubifragio del 4 settembre 2002. Occorre quindi, prima di pensare a nuove infrastrutture, porre in sicurezza l’intera area. OSSERVAZIONE N° 20 - L’art. 27 – ex Enopolio – sembra riferito ad un progetto già esistente però la norma appare molto confusa. Si contesta la destinazione d’uso che dovrebbe essere per servizi in funzione dell’approdo turistico, per cui la struttura dovrebbe essere ricompressa nel P.P di S. Giovanni. OSSERVAZIONE N° 21 - E’ singolare l’art. 35 – Portoferraio capoluogo - dove si prevedono ben 14.244 mq. di S.U. e mq. 250 di S.U. per terziario. Non si capisce in quale modo è stato possibile definire un numero così preciso in assenza di indici. OSSERVAZIONE N° 22 - L’art. 36 – accoppiata Villaggio scolastico e Cimitero – oltre alle scuole palestre, piscina ecc, consente un intervento PEEP per 5000 mq di S.U. oltre mq. 8.744 (che precisione!) di edilizia residenziale, (corrispondenti a circa 780 nuovi abitanti) il tutto, come già affermato in precedenza in una zona carente di infrastrutture. Tra l’altro, le nuove strade interne al comparto, per svincolare la zona, confluirebbero nella viabilità principale esistente, di sezione ridotta, priva di marciapiedi che non è in grado di sopportare il carico urbanistico attuale. La realizzazione di quanto previsto determinerebbe la completa congestione dell’abitato della Consumella, già densamente popolata, con gravi rischi per l’incolumità degli automobilisti e dei pedoni. OSSERVAZIONE N° 22 BIS La viabilità di servizio alle varie zone rese edificabili dal R.U. è affidata a stradelli della sezione di m. 2.00 / 2,50 che non possono essere ampliati senza abbattere edifici – ad esempio lo stradello a fianco del Circolo di Carpani o lo stradello all’interno dell’ex coop. Alfa. Inoltre, si propongono nuove strade di ridotte dimensioni, ad esempio a Carpani a ridosso della nuova strada pedecollinare proposta, che sono inutili distruzioni del paesaggio agrario e dei giardini ed orti privati e producono nuovi punti di incrocio invece di snellire il traffico Comunque in cartografia per ogni strada pubblica deve essere indicata la fascia di rispetto prevista dal D.M. 01.04.68 e successivamente modificata dal C.d.S e deve essere specificato cosa è ammesso in tali zone (chioschi, distributori, lavaggio auto ecc) OSSERVAZIONE N° 23 - All’art. 49 Centro Storico sono indicati mq. 2000 di S.U. esclusivamente da recupero. Non si comprende quali sono gli immobili che debbono essere abbattuti. Non crediamo che nell’abitato vi siano 2.000 mq. in tale degrado. Andrebbero invece recuperati , sul percorso napoleonico, i volumi posti in cima alla Salita Napoleone nonché i vani contigui in direzione delle Scuole Battisti. OSSERVAZIONE N°24 - Anche per quanto attiene l’art. 55 – Porto -, quali sono gli immobili che si debbono abbattere per ottenere mq. 12.400 da recupero? Complessivamente gli interventi previsti appaiono eccessivi in un area che necessita al contrario di spazi liberi. Basta fare riferimento alle lunghe code di autovetture nel periodo di massima stagione. OSSERVAZIONE N° 25 - Ben venga la cessione all’Amministrazione Comunale del Piano Terra (con quale destinazione?) del Palazzo del Governo, prevista dall’art. 63, ma l’immobile risulta già costruito, per cui o esiste una convenzione in tal senso oppure la norma è inutile. OSSERVAZIONE N° 26 - Con l’art. 67 – Acquaviva – l’Amministrazione si riserva la possibilità di trasferire l’edificabilità per la “prima casa” in altre zone. Dove, in quale modo per quali superfici, non è specificato. La disposizione contrasta con i principi dell’urbanistica. OSSERVAZIONE N° 27 - L’art. 70 – Campeggio Scaglieri – colpito dai recenti fenomeni di esondazione, il R.U. consente di traslare l’attività in un’area limitrofa od altra idonea. Quale area dovrà essere interessata e cosa si farà dei manufatti esistenti? Deve essere specificato. OSSERVAZIONE N° 28 - Gli artt. 84 – 85 – 86 – 87 consentono l’adeguamento normativo e la ristrutturazione dei campeggi. Cosa significa: interventi diversi sono ammessi con il PUI - per fare cosa, in quale misura per quale volumetria ? OSSERVAZIONE N° 29 - Cosa significa all’art. 99 – turismo rurale – sono ammessi ampliamenti per la realizzazione di vani per l’ospitalità .. in ragione di n° 8 posti letto per ogni unità SAU (Superficie Agraria Utilizzata) raggiunta dalle Aziende ecc. Si tratta di un errore? Ci si voleva riferire al numero degli addetti oppure a cos’altro ? OSSERVAZIONE N° 30 - Non è stata individuata, così come disciplinato dalla legge per tutti i comuni superiori a 10.000 abitanti , un’area destinata a canile. OSSERVAZIONE N° 31 - Il previsto eliporto si inserisce in una zona densamente abitata , circondata da tre colline e che dovrebbe essere interessata nelle vicinanze da ulteriori espansioni edilizie. Crediamo vada meglio valutata l’ubicazione dell’impianto. Non comprendendo le ragioni di un eliporto (scopo militare?) si ritiene opportuno definire l’attrezzatura quale elisoccorso. Pertanto, il Regolamento Urbanistico appare in contrasto con la legislazione regionale, con il PTC della Provincia di Livorno e con lo stesso Piano Strutturale del Comune di Portoferraio, inoltre, il R.U. contraddice apertamente il documento sulle linee di programmazione urbanistica e di riallineamento dei Piani Strutturali che i Sindaci elbani hanno presentato al recente incontro con la Regione Toscana e la Provincia di Livorno. Quindi, si richiede che nella indispensabile rielaborazione delle NTA si adottino criteri che non lascino margini di discrezionalità e forniscano risposte certe a tutti i cittadini. Disponibili ad un confronto , in merito a quanto sopra, si porgono distinti saluti.