E' più che sconcertante surreale la totale mancanza di coerenza e la disinvoltura con cui quelli della Grancassa delle libertà applicano tre pesi (che due parrebbero già accettabili) e tre misure nel giudicare chicchessia ed in primo luogo i giudici, impegnati a giudicare casi loro. E così abbiamo visto una serie di ex-comunisti (la definizione è del Capo) ormai in pianta stabile a suggere dalle poppe del massoncello pidduista pelato e trapiantato (sperando che il Meoni non insorga) perchè dopo 19 ore di camera di sicurezza è stato rimesso in liberta un fava che ha tirato sulla testa di Chiquito Bandana non un ferro da stiro o un mattone ma un cavalletto da macchina fotografica (attrezzo notissimo ai criminologhi perchè usato in moltissimi casi di ovicidio per fracassare il cranio della vittima) La scarcerazione (in attesa di giudizio come da Codice) della povera ghianda che ha detto d'aver fatto il tutto per mera questione di susina, senza che il reo confesso fosse neppure un pochino fucilato, ha indispettito tutta la setta degli adoratori di Sua Emittenza che sono insorti per dire che i giudici sono dei lassisti, incapaci di punire. Ciò accade poche settimane dopo che gli stessi famigli del Cavaliere Maskarato sono insorti in occasione di condanne sfavorevoli per il gruppo affermando che i giudici non sono garantisti e spediscono a cuor leggero la gente in galera. Costoro ci dicono, stanno lavorando alla riforma della Carta Costituzionale, incominciamo a temere che in qualche passo della nuova carta si trovi un articolo che recita sinteticamente: "A Silvio e ruffiani collegati non si rompono i coglioni"