Caro Sergio 0 Zio padre di tutti i vizi, noto con piacere che le mie mail diventano preziosi spazi per il tuo Elbareport, tale onore mi onora , e mi sorge il dubbio: sara'questa arida polemica a catalizzare l'attenzione mediatica di cotanto giornale o sara'la carenza di notizie natalizie, che mi vede inserito tra babbi natale suicidi dalla linguella, presepi e vin brule'? Sempre col dubbio, e un po'gonfio di pasta al forno cucinata ad arte dalla tua nipote, vado a ri risponderti! Con me si fa presto a passare dal serio allo scherzo: se dico una cosa seria allora volevo fare ironia, se invece faccio una battuta un po'troppo pungente allora divento un giornalista da analizzare riga per riga neanche fossi Bob Woodward nel Watergate. Io ho solo detto che te puoi attaccare chi ti pare, dove ti pare e quanto ti pare, e sono sicuro che lo farai, magari dando anche del fascista al povero prete che confessera'i tuoi ultimi peccatucci, pero'lo devi fare per i cavoli tuoi, non usando mie innocenti mail di auguri. Capirai che l'essere stato il tramite di questa diatriba mi pone in una situazione di disagio verso le mie idee e verso i miei colleghi, che io insisto nel definire amici, che potrebbero anche (giustamente) prendersela per i tuoi attacchi personali. Se vuoi parlare di marmotte o di zii celebri, fallo partendo da zero , non usando la mia misconosciuta firma, perche'questo è scorretto da parte tua, che lavori solo e puoi dire o fare il cristo che ti pare. Io sto cercando faticosamente di far parte di un equipe, che mi sembra svolga bene il suo compito, faziosa o no, schierata o no. Tutti siamo schierati, dal momento che tutti abbiamo un cervello per ragionare. Pero' quello che non mi piace sono gli attacchi personali, che vanno a offendere l'uomo, non il giornalista o l'editore. Le situazioni personali non si toccano mai , perche ognuno di noi ha dei punti deboli, e se a me venissero a dire :Brutto Grasso Carpanese Sinistroide Bertinottiano Leccaculo del Peria amico Del palmieri Vicino di casa Del Marotti Ruffiano del Chille' ...sai cosa risponderei io????? Grasso lo dici a tua sorella!!!!!!!!!!! Quindi caro Sergio, cerchiamo di finire qui questa discussione sterile, ci sono cose piu'serie di cui occuparsi, ognuno si tiene i suoi amici e i suoi parenti, graditi in ambedue i casi da parte mia, e continuiamo il solito gioco delle parti , ma con piu'correttezza, senza usare scuse come gli auguri di natale, e magari cercando di collaborare un po' per far capire alla gente come stanno le cose, perche'non penso che una diatriba tra zio e nipote sia piu'importante delle notizie di Piani edilizi con gente che si trova a piedi, bimbi che muoiono in ospedale non si sa perche', aeroporti che chiudono, ecc ecc. M sono permesso di rispondere per ben due volte alle tue osservazioni poiche'penso che tra persone che si stimano ci possa essere questo confronto, ma credo anche che esclusi i Rossi/Meoni, agli altri gliene freghi ben poco. Risaluto la Maestrina e il mio Zione. Buon Natale, fatti un giretto invece di stare qui a rispondermi. Mauro Meoni La discussione non mi pare affatto sterile, visto che abbiamo toccato argomenti come l’informazione, il suo essere o meno schierata, e perché confrontandoci ci si intende, ho opposto ragionamenti ai tuoi più o meno giustificati timori e continuo a farlo. Anche altri argomenti sono importanti e magari più importanti ma non mi pare che questo giornale ne abbia censurato alcuno. Dunque il nocciolo della serie di anatemi che mi hai rivolto, il problema dei problemi, la causa dell’ira funesta del Falcone, sarebbero quelle due battute: Meschizzataincapounamarmotta e Comebravoziofrancesco. L’uso di questi due termini prefigurerebbe secondo te un attacco personale che offende l’uomo, non il giornalista o l’editore. A questo punto seguendo i tuoi consigli: ricomincio da zero e chioso le due (diverse) battute con due (diversi) ragionamenti: Meschizzatincapounamarmotta: E’ vero, è pesantuccia (non a caso se l’è inventata uno che graffia parecchio come Andrea Lupi) ed è un dileggio di chi cura un poco troppo il suo aspetto, magari inseguendo una gioventù perduta con artifici (come il cavalier bandana che si trapianta i capelli) non comprendendo forse che c’è anche una dignità nell’invecchiare. Però voglio ricordare che chi si espone al pubblico deve mettere in conto anche queste cose. Orlando Paladini era un bravissimo annunciatore il che non lo salvò da passare alla storia per avere due orecchie come du’ Gnacchere (Pinna Nobilis) Comebravoziofrancesco. Qui il discorso e persone si fanno più seri, ma racconto per iniziare un episodio distensivo (si fa per dire). Qualche tempo fa una candidata si presentò in un ente pubblico che doveva conferire un incarico di addetto stampa. La signora aveva un curriculum formidabile: laurea in una disciplina “coerente” , altri esami sostenuti presso un’altra facoltà, esperienze di formazione sia come formata che come formatrice, incarichi di gestione di una campagna informativa da parte di un’Ente a livello nazionale, concorsi pubblici vinti e regolare iscrizione all’albo dei giornalisti maturata dopo due anni di lavoro (duro) su un giornale nazionale, e non sull’Eco di Val di Denari. Le furono poste alcune domande dal responsabile politico dell’Ente e l’ultima fu: “Lei conosce Sergio Rossi?” “Certo - rispose la candidata – professionalmente è stato il mio maestro” Manco a dirlo l’incarico non le fu conferito, ma andò ad altra persona, che nel curriculum aveva i titoli professionali enormemente più scarsi della nostra, e non era neppure iscritto all’albo dei giornalisti, ma era iscritto nello stato di famiglia di un noto ed immarcescibile politico locale. La morale di quella storia era quindi che la frequentazione di Sergio Rossi (che pure ha sempre tenuto a stare spudoratamente dalla parte della legalità) non solo è imbarazzante per gli ufficiali dell’Arma, ma lo è pure per gli aspiranti giornalisti (nonostante tuo zio sia a questo punto il più vecchio sulla piazza e, spero, non tra i più rincoglioniti). Ti invito parimenti a non puntare su una mia eventuale e senile ridiscesa in campo politico per una stabilizzazione del posto di lavoro, primo perché sarebbe disdicevole per la comunità, che ne deva mantenere già più di uno di amministratore tonto, ci manco anche io, poi perché prima di fare un aperto favore ad un mio parente mi farei tagliare la fava (per dirlo in modo che lo capisca pure l’assessore). Ma è un periodo ipotetico dell’irrealtà perché avremmo, nel caso di specie, tu troppa dignità per chiederlo e io troppa dignità per concedertelo. Quindi non si porrebbe proprio. Cosa volevo dire con tutto ciò, oltre che le assunzioni fiduciarie degli addetti stampa, e di qualsiasi altra figura tecnica e non politica, non sono moralmente condivisibili, e che si dovrebbero operare serie selezioni del personale? Che queste pratiche danneggiano in tre direzioni: il beneficiato, il benefattore e la credibilità dell’Ente. Vuoi sapere cosa penso? Comebravoziofrancesco è un buon giornalista, ed è questo un parere che molti colleghi e pure suoi parenti mi hanno sentito esprimere ed in diverse occasioni. Quell’incarico nepotista (quando si dicono, le parole) lo ha professionalmente danneggiato. Perché un’assunzione così danneggia lo ripeto i beneficiati, che più di ogni altro perdono la faccia, e più sono bravi più li danneggia. Ciò premesso rinnovo i più sinceri auguri di buone feste e buon lavoro a tutti i colleghi da quelli che tengono in camera il poster di Che Guecara a quelli che sono leggermente a destra di Goebbels. Un'esortazione finale in lingua madre: “O lasciatemi coce nel mi' brodo, che so’ carnaccia dura, che pole esse’ anco che quarcheduno poi ci si rompe i denti a ronzicalla!" Una Canzone finale (in relazione ai peccati che dovrei confessare e sempre sperando che a Zio Francesco 'un gli pigli uno sturbo) E quando moio io non voglio preti/ né monache né frati né Paternostri/ né monache né frati né Paternostri/ ma la Bandiera Rossa dei Comunisti.