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Il Prof. Giuseppe Tanelli: lo tsunami nella parte povera del Mondo

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 29 dicembre 2004

Il grande dolore per i tanti morti in una delle zone più povere del Mondo. Il sollievo per le persone vicine che si sono salvate e la gratitudine al lavoro svolto dalla Protezione Civile elbana. Le lontane immagini di luoghi vissuti nella gioia ed oggi sconvolti da un evento naturale di dimensioni bibliche. La rabbia nel leggere fra polemiche, e parole al vento le solite cretinate sulla “ natura matrigna”. Il sisma non poteva essere evitato e neanche il conseguente maremoto, ma l’arrivo degli tsunami su molte coste dell’Oceano Indiano poteva essere previsto con un anticipo variabile da una a tre ore. Nell’Oceano Pacifico è attiva una rete di sorveglianza fatta di simografi stesi sul fondo marino, boe superficiali di trasmissione, satelliti di comunicazione che permettono di rilevare e valutare l’evento sismico che scatena lo tsunami e di allertare in tempi di 30-60 minuti i centri di Protezione civile. I problemi da risolvere per organizzare una rete di sorveglianza anche nell’Oceano Indiano e nel Sud-Est asiatico, una delle zone del Pianeta a maggiore attività geodinamica, sono tanti : economici, sociali, geopolitica, tecnologici e scientifici . Ma sappiamo tutti quale è il problema dei problemi : l’appartenenza di queste zone alla parte povera del Mondo e la difficoltà di acquisire una visione ecologica e socio-economica globale. Nel momento dell’emergenza è scattata,grazie a Dio la solidarietà del Mondo. In questi giorni non mancheranno certamente gli interventi tesi a richiedere la creazione di una rete di sorveglianza sismica e marina anche per l’Oceano indiano. I Paesi del Mondo ricco, ivi compreso il nostro ,dispongono di conoscenze e tecnologie adeguate. Nella stessa India e Cina ci sono scienziati di grande valore. Per i costi economici,non è retorica pensare ai miliardi di euro e di dollari mal- spesi per gli armamenti. Noi tutti, nessuno escluso, possiamo collaborare in vari modi e forme affinché questo progetto possa realizzarsi.Un modo comune a tutti è quello di fare proprio il concetto che non esiste,né a scala locale ,ne a scala globale una “natura matrigna” .Esiste la natura con le sue regole,che dobbiamo conoscere per prevederne e mitigarne gli effetti.


Tsunami

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