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Controcopertina: Sophie o la metafora

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 02 gennaio 2005

Egregio Direttore, Mi dispiace di non essere riuscito a farmi capire. Credevo che fosse sottinteso che la mia proposta non volesse costituire la “campagna” di alcuno ed incitare i giovani a darsi al Golf (tanto più che ho un figlio il quale, dopo aver vinto un regolare concorso pubblico con borsa di studio, è dottorando di ricerca all’Università di Milano) ma che, forse, invece che di sequestri di cantieri, arresti eccellenti, aeroporti che chiudono, spiagge rosse, servizi che non funzionano, inquinamenti varii, alluvioni, ecc., sarebbe stato utile, in un momento particolarmente critico per l’economia elbana, che, all’esterno (e l’assicuro che qui al Nord non mi chiedono altro), potessero immaginare l’Elba anche come un’isola per la quale valesse ancora la pena di trascorrere piacevoli vacanze. Poiché non mi pare di aver mai letto sul suo giornale che sarebbe bene ridurre i traghetti, chiudere gli alberghi, i ristoranti, i bar, i supermercati, le pizzerie e le discoteche, imporre il numero chiuso, vietare l’accesso alle spiagge di Cavoli e Fetovaia, ritengo che la sua (sotto certi aspetti) facile ironia (ma nel ns. caso fuori luogo perché la mamma è francese) ed il suo (sotto altri) estremismo non siano particolarmente coerenti. In fondo anche la Francia ha adottato l’immagine di un’attrice originaria di un’isola a noi vicina senza rinunciare all’ “essere”. Nel merito non ho tempo di visitare i siti INTERNET ma le ho semplicemente citato un articolo del Corriere della Sera che evidentemente Lei non legge. Cordialità. Ing. Bontempelli Caro Ingegnere Dopo essermi scusato per il ritardo con cui le rispondo (ma le assicuro anche il mio di tempo è vissuto intensamente), vorrei partire dal paradosso di Giorgio Bocca: "Chi scrive non ha mai abbastanza tempo per leggere" che si può leggere in due maniere: "Chi scrive è un presuntuoso che non dedica tempo alla lettura di quello che scrivono gli altri" o meglio "Chi scrive finisce (purtroppo) per non avere tutto il tempo che la lettura meriterebbe". Mi piacerebbe leggere ogni giorno quel bel giornale che è il Corriere ma "devo" sistematicamente leggere i giornali che riportano cronache che interessano il nostro comprensorio, le agenzie, il volume di documenti che arriva in redazione e gli altri giornali. Non credo che la mancata consultazione del Corriere della Sera sia però un reato da punire con 10 scudisciate del Gatto a Nove Code. Fondamentalmente però penso che abbia ragione a dire che non ci siamo capiti, e ciò è forse derivato da un dato iniziale non perfettamente afferrato: la collocazione di quelle riflessioni nella rubrica "A Sciambere" che è appunto l'angolo delle iperboli, dei paradossi, delle provocazioni e dei "ragionamenti in libertà". La povera Sophie di madre francese (verso la quale non nutriamo acrimonia) si è ritrovata forse immeritatamente a far da metafora (all'interno le ripeto di un ragionamento per paradossi), di un'Italia delle Veline e delle Miss dei talk-show spazzatura, dei grandi fratelli, dei telefilm con le risate preregistrate, insomma di quel substrato culturale o inculturale che ha prodotto quella profonda miseria morale (ed economica) che è tragicamente sotto gli occhi di tutti: il populismo di chi ci governa. La "campagna" le era stata ovviamente attribuita in maniera scherzosa e mi compiaccio per il dottorato di suo figlio che spero sia d'esempio per i giovani elbani molto più che un campione di pallacorda, tamburello o squash. Ciò premesso in ordine alle preoccupazioni padane su Elbopoli o Malelba le consiglierei di rispondere con un bel "ci stiamo lavorando" e comunque sia lei positivo ambasciatore presso la comunità meneghina nella ambasce per il degrado morale della comunità elbana. Dica davvero nella autoproclamatasi capitale morale, le cose come stanno: che i mascalzoni d'importazione superano di molto i mascalzoni di produzione propria, che è vero, di puzzo di bruciato se ne sente, ma la partita si può giocare. Nessuno all'Elba ha ancora assunto un boss mafioso come stalliere. Quanto allo coerenza e all'estremismo badi che io mi sento coerentemente estremista, giacchè da una venticinquina di anni vado ripetendo che otto comuni all'Elba sono un'autentica follia, che bisogna fermare il consumo del territorio con regimi rigidamente vincolistici delle aree e che il contrario del numero chiuso e cioè l'assenza di una politica di razionalizzazione delle punte di presenza massima all'Elba ha prodotto disastri su tutti i fronti. Buon Anno


tramonto2

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