Sembra giunto ad un punto di svolta uno dei casi che fece balzare l'Elba all'attenzione dei mezzi d'informazione nazionale nella movimentatissima estate 2003: quello delle immigrate che lavoravano in un albergo di Bagnaia e per il quale finirono in carcere un albergatore ed alcuni poliziotti. Il 30 Marzo 2004 andranno in aula Il Dirigente Nicola D'Aniello, l'Ispettore Paolo Bottari, il Soprintendente Angelo Gorgone e l'agente Angelo Marcon, all'epoca dei fatti tutti in servizio presso il Commissariato portoferraiese della Polizia di Stato, oltre all'albergatore portoferraiese Paolo Costagli. Da notare però che la posizione dei cinque si è già notevolmente alleggerita rispetto alla prima fase delle indagini condotte dal Dott. Mario Profeta con la collaborazione della Compagnia Carabinieri dell'Elba. Anche se D'Aniello, Bottari e Costagli risultebbero ancora indagati per il reato di corruzione, ai cinque si fa carico della violazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione e di favoreggiamento della permanenza di immigrati clandestini in Italia. Cadute invece le pesantissime accuse di associazione a delinquere, estorsione, falso, sfruttamento della prostituzione che erano state ipotizzate dal Magistrato in un primo momento. Sembra che in pratica si sia creduto solo in parte alla diciannovenne rumena. impiegata presso l'albergo la Feluca che con le sue rivelazioni fece aprire la clamorosa indagine, e che aveva tra l'altro parlato di un motoscafo agli ormeggi a Bagnaia trasformato in garçonniere.
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