Il nubifragio che ha colpito l’Elba nella notte tra il 16 e il 17 dicembre non ha fatto solo danni nelle piane abitate ma ha anche irreparabilmente distrutto un millenario e famosissimo monumento naturale: il cosiddetto Uomo Masso, un pinnacolo di roccia con una “testa” che è stato precipitata nel dirupo sottostante, probabilmente colpito da un fulmine, come attesterebbero frammenti di roccia sparsi intorno a quel che rimane del monumento naturale, che ha fatto collassate l’intera struttura. Il crollo è avvenuto fortunatamente sul lato est e le grandi rocce che formavano la “testa” si sono frantumate ed adagiate poco sotto. Probabilmente il risultato del crollo sarebbe stato più rovinoso se la “testa” fosse precipitata ad ovest, verso lo strapiombo che sovrasta Sant’Andrea. L’Uomo Masso (Omo nella parlata loca) era chiamato così perché costituito da una grande roccia sovrastata da una “testa” in bilico che da lontano assumeva una forma antropomorfica e che aveva retto anche ai devastanti incendi degli ultimi 30 anni che non erano mai riusciti a raggiungerlo. L’Elba perde così un grande monumento della natura che sorgeva, visibilissimo anche da grande distanza, su un crinale roccioso nel Comune di Marciana, nel cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, poco a nord dal Santuario della Madonna del Monte e vicino ad un altro enorme masso chiamato l’Aquila per le fattezze che hanno modellato acqua e vento. Si impoverisce così, e stavolta non per colpa dell’uomo, uno dei luoghi della storia elbana che ha visto passare le civiltà subappenninica ed etrusca che vi hanno lasciato tracce dei loro culti e della loro vita quotidiana, e che oggi ospita il più importante santuario dell’Elba, un luogo da sempre sacro che perde oggi una parte del suo fascino misterioso.
uomo masso prima del crollo
Uomo masso oggi