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Passaggio all'ASA dei Servizi Idrici: si continua a procedere risolvendo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 15 dicembre 2004

C'era molta attesa per gli esiti della riunione tra i Comuni elbani e della Comunità Montana con i vertici di Ato ed Asa nel pomeriggio di Martedì 14 dicembre, presso la sede dell' Ente Comprensoriale. E l'incontro è stato positivo nel senso che si continua a procedere verso il compimento dello storico passaggio di competenze dando attuazione alla Legge Galli. Presenti anche i sindacati ed i lavoratori del settore idrico interessati dal passaggio del servizio idrico integrato all'Ambito Ottimale (di fatto il territorio della provincia di Livorno). Innanzitutto si è avuta la conferma che la gestione del servizio passerà - come previsto - dai Comuni ad Asa il 1° gennaio 2005; tempo fino al 31 marzo, invece, per completare il trasferimento del personale. Dal presidente di Ato Simoncini e dai dirigenti di Asa Trebino e Barsotti, sono venute ampie rassicurazioni per quanto attine all'aspetto più delicato della intera operazione: la sorte dei dipendenti oggi in carico alla Comunità Montana, una trentina come quelli previsti dal nuovo gestore. Come il buon senso suggeriva, la possibilità per i dipendenti di scegliere di passare ad un Comune invece che ad Asa, sarà legata all'effettiva disponibilità di posti e risorse dei Comuni elbani. In questo senso sono previsti fin dai prossimi giorni contatti tra sindacati ed azienda Asa, per valutare una ad una le posizioni dei singoli lavoratori. Nel corso della riunione è stata formalizzata dall' Ente Gestore Asa la richiesta ai Comuni di segnalare i mutui contratti per realizzare opere attinenti l'utilizzo delle risorse idriche e valutare quali possano essere in qualche modo riconosciuti. Trattative ancora aperte, invece, per far sì che la precedente situazione debitoria (i mutui contratti) della Comunità Montana venga integralmente sanata attraverso Esa, che si è dichiarata intanto disponibile a riconoscere agli Enti Locali elbani, 280.000 euro annui, rivalutabili, di canoni forfettari (calcolati in proporzione alla popolazione residente) per la concesione in uso degli impianti. I Comuni che negli ultimi anni hanno investito di più in fognature e depurazione (tra questi Campo nell'Elba) hanno posto al nuovo gestore la necessità di recuperare queste risorse, cercando un punto di equilibrio nelle tariffe che consenta non solo di recuperare risorse ma soprattutto di investire per migliorare rete idrica e qualità dell'acqua.


operai CM -ditte guasto idrico

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