L'assistenza agli anziani non è soltanto un problema medico-sanitario spesso è una questione di auto-sufficienza che, quando viene a mancare per qualsiasi motivo, può anche richiedere interventi clinici, ma soprattutto richiede assistenza sociale. Quest'ultima comprende molti aspetti come: la semplificazione delle procedure burocratiche, il poter contare su una persona che fa la spesa al supermercato per l'anziano, il pagamento delle bollette, l’accompagnamento nelle visite ai parenti. In Italia l'assistenza a chi non è più autosufficiente poggia ancora in misura pressoché totale sulla famiglia, la quale, essendo sempre meno numerosa, si trova a farsi economicamente carico di un servizio di assistenza domiciliare che può risultare oneroso per i cittadini a reddito medio basso. L'interazione, il coordinamento di tutte le forze sociali, da quelle istituzionali a quelle private, sono momenti decisivi per permettere all'anziano di poter vivere fino alla fine nel suo ambiente familiare contando sull'aiuto della propria famiglia ma anche su alcuni servizi che sopperiscano a necessità particolari. La solitudine costituisce la prima, più importane e generale condizione comune dell’universo degli anziani. Essa purtroppo genera un insostenibile senso di abbandono. È chiaro che a monte del fenomeno dell’abbandono degli anziani stanno ragioni di ordine sociale: l’evoluzione storica della famiglia, dalla società agricola a quella industriale, il ritardo e la minor propensione al matrimonio, la diffusione del divorzio e della vedovanza. D'altra parte è frequente constatare come un anziano solo sia sempre più solo: chi è vicino a lui è scoraggiato dall'intervenire per paura di doversi sobbarcare un onere assistenziale insostenibile. Un anziano che ha un amico, che ha un punto di riferimento è un anziano che più facilmente riceve vari tipi di aiuti. Quando andiamo a trovare un anziano, con il tempo vediamo migliorare decisamente la qualità generale delle sue relazioni: i vicini cominciano a rendersi disponibili per piccoli ma decisivi servizi, la famiglia si fa più prossima e meno ansiosa e via dicendo. Secondo il CNEL, (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), in Italia esistono due strategie assistenziali, una nazionale e una locale: l’indennità di accompagnamento, sostegno economico nazionale e l’assistenza locale costituita dall’assistenza domiciliare, organizzata dalle ASL e dai Comuni, e riguarda generalmente le persone anziane sopra i 75 anni gravemente non autonome, sole e con un reddito modesto. La Coop.va Altamarea si propone di affrontare le problematiche dell’anziano, spesso affetto dal morbo dell’Alzheimer attraverso due interventi locali diversificati e di facile approccio: il Centro Diurno “Blu Argento” e il progetto di assistenza domiciliare denominato Aethalia. Il 18 dicembre la Coop.va terrà un convegno presso la Sala Congressi della Linguella, a Portoferraio, sul seguente tema: Progettare il “Ben–Essere”. Al centro del dibattito l’anziano. Sono previsti gli interventi del Sindaco Dr. R. Peria e dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Portoferraio Sig.ra G. Truglio, delle Coordinatrici dei Servizi Sociali della ASL 6 di Livorno Zona Elba Sig.ra A. Cocchi e dell’ ASL di Prato, Dott.ssa A. M. Calvani il Geriatra Dr. A. Bavazzano, del Vescovo della Diocesi di Massa Marittima e Piombino Mons. Santucci, del consigliere delegato alla scuola e al sociale del Comune di Capoliveri Sig. L. Geri, sono previsti, inoltre, l’intervento di un Operatore del Settore e di un familiare. L’incontro sarà coordinato dalla Dott.ssa Loretta Giuntoli.
anziana vecchia