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Controcopertina: Stop al consumo dei sacchetti di plastica nelle Isole Minori italiane

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 11 dicembre 2004

All’Assemblea Nazionale dei Circoli di LEGAMBIENTE, che si tiene a Rispescia (GR) dal 10 al 12 dicembre Verrà presentata la campagna “STOP AI SACCHETTI DI PLASTICA NELLE ISOLE” che nei prossimi mesi dovrebbe riguardare gran parte delle Isole Minori italiane. “Esiste già un esempio positivo accanto a noi – dice Umberto Mazzantini, responsabile di LEGAMBIENTE per le Isole Minori – quello della Corsica che ha risotto in pochissimi anni l’uso delle borsine di plastica dell’80%. Non ci nascondiamo – continua l’ambientalista elbano – che sarà un lavoro lungo perché occorre coinvolgere non solo i cittadini delle isole ed i turisti, ma soprattutto le Amministrazioni Locali, la grande distribuzione ed i commercianti in un grande progetto di consumo sostenibile che però sarà anche una grande operazione di immagine turistica per le isole che sapranno cogliere l’occasione”. Secondo LEGAMBIENTE il sacchetto di plastica può tranquillamente essere rimpiazzato da un sacchetto riutilizzabile o biodegradabile in amido di mais, non geneticamente modificato (100% compostabile) o da sacchetti in carta riciclata non sbiancati con il cloro e, soprattutto, dalla tradizionale cesta della spesa e dai sacchetti in tessuto. L’iniziativa è accompagnata da un dettagliato dossier (che si allega) che fa una panoramica delle iniziative internazionali contro l’uso indiscriminato dei circa Mille Miliardi di sacchetti di plastica che sono fabbricati ogni anno nel mondo. Questi sacchetti sono costituiti per la maggior parte di polietilene o, più raramente di PP (polipropilene) o di PVC (polivinile cloruro). Queste materie prime derivano al 100% da prodotti petroliferi e non sono biodegradabili. Ci vuole meno di un secondo per fabbricare un sacchetto di plastica che resterà mediamente 20 minuti nelle mani del consumatore e ci metterà quasi 400 anni per sparire nella natura, vale a dire nei nostri campi, nelle nostre foreste, nei nostri laghi, nelle nostre montagne e nei nostri mari. A questo inquinamento visivo si deve aggiungere per la fauna marina la mortalità indotta, poiché soprattutto delfini e tartarughe, li confondono, li inghiottiscono e muoiono di occlusione intestinale o di soffocamento. Quando questi sacchetti non vengono puramente e semplicemente abbandonati, sono gettati in discarica o vengono inceneriti. Contribuiscono così all’inquinamento del nostro ambiente e nelle isole minori producono un impatto notevole sul paesaggio, il mare, le coste. (N.D.R. -NELLA RUBRICA "AMBIENTE" PUBBLICATA CON QUESTO NUMERO DI ELBAREPORT IL TESTO INTEGRALE DEL "DOSSIER SACCHETTI DI PLASTICA" PRESENTATO DA LEGAMBIENTE ISOLE MINORI ALLA ASSEMBLEA NAZIONALE DI RISPESCIA)


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