Un curioso, di buona mattina, per l'esattezzamentre mentre ci stavamo vestendo, ci ha chiamato, per complimentarsi per l'ultimo "A Sciambere" e per chiedere di chi fosse quella comica citazione straziante di un verso manzoniano del "5 Maggio": "AI POSTERI L'ARDUA SENTENZA". Riproponiamo ai lettori il "report", fornito anche all'amico indagatore, di un racconto che ci fu fatto e che narrava di un gustoso episodio accaduto in quello che attualmente è il bar più noto e più chiuso di Portoferraio: il Caffé Roma. Orbene nella saletta delle chiacchiere, quella dedicata all'ozioso ciarlare il pomeriggio, ed alla visione TV la sera, un gruppo di portoferraiesi stava ammazzando il tempo in un giorno d'autunno dei primi anni '60. Teneva banco, un curioso signore che amava esprimersi in uno strano stile, in cui la popolanità genuina delle sue origini, celata da stratificazioni paraculturali di luoghi comuni, citazioni da Settimana Enigmistica, paroloni dotti e frasi ampollose, mescolate un alla rinfusa, riemergeva talvolta tra i paludati termini. Ordunque il nostro si era lanciato in una lunghissima dissertazione sui destini del mondo, che aveva letteralmente distrutto gli apparati riproduttivi dei suoi (si fa per dire) interlocutori, i quali continuavano a fingere di ascoltarlo per pura cortesia. Solo che il nostro, trovatosi smarrito in un ragionamento di cui ormai aveva dimenticato il punto di partenza, tentò di trarsi d'impaccio con la epocale sospensiva: "AI POSTERIORI L'ASPRE SENTENZE!". Ma a quel punto uno degli astanti replicò: "E ci credo! Con tutti i discorsi a cazzo che fai, la risposta po'esse' altro che una sentenza di culo!"
Bar Roma Portoferraio