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Case impopolari campesi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 09 dicembre 2004

In riferimento a quanto ascoltato durante la seduta del Consiglio Comunale del 29 novembre 2004, il “caso” campese delle case in costruzione in aree PEEP non sembra essersi concluso con la sentenza del Consiglio di Stato che ha ritenuto illegittima la procedura da parte, e solo per responsabilità, dell’amministrazione campese per la costruzione delle prime case nelle aree PEEP di S.Ilario, S.Piero e Seccheto/Vallebuia. Infatti, siffatte aree, ricadendo nel perimetro del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, richiedevano un parere preventivo che però non è stato richiesto dall’amministrazione campese. Questa “disattenzione” provocherà alle casse dell’amministrazione comunale la spesa della metà dei costi del procedimento giudiziario. Non solo. Coloro che hanno il sacrosanto diritto alla prima casa e che decidono di vivere a Silario o a S.Piero o a Seccheto non avranno la possibilità di farlo. La prima casa è un diritto inalienabile, ma lo è anche vivere in una costruzione decente sotto il profilo urbanistico-ambientale a dei costi popolari. Sembra comunque chiaro che l’amministrazione abbia voluto preferire i lavori a La Pila e agli Alzi. Quello che sconcerta, è che l’amministrazione non abbia proceduto prima ad una seria valutazione delle richieste dei residenti campesi che avevano necessità della prima casa. Su questo, il Sindaco fa riferimento, in maniera davvero grossolana, ad una riunione per la prima casa tenutasi qualche anno fa nella sala del consiglio comunale: “la sala del consiglio era piena di gente” – ha detto il Sindaco in consiglio comunale il 29 novembre 2004. A mio avviso, però, una cosa è che molte persone siano interessate, un’altra è la reale necessità, avere i requisiti e le possibilità economiche. L’amministrazione ha dunque proceduto, a mio avviso, in senso opposto, partendo dalle zone e dai terreni, dove situare aree PEEP e non dalle richieste dei cittadini. Oltretutto, le case in costruzione, edificate in prossimità di strade ben visibili a tutti, sono senza dubbio dei brutti edifici: delle vere e proprie cattedrali nel deserto. Di questa scelta urbanistica il nostro comune ne risentirà a lungo e ne subirà le conseguenze sotto il profilo edilizio e ambientale. Ancor più ne risentono le coppie che hanno visto nelle aree PEEP la possibilità di uno dei sogni di una vita, la casa, ma che poi, come sembra, alzando il velo hanno trovato una nicchia in un alveare a prezzi davvero impopolari.


Marco Landi

Marco Landi