Caro Sergio ho letto il tuo puntualissimo articolo sul congresso della sezione DS di Rio nell'Elba, devo dire che mi ha fatto piacere essere delegato al congresso di federazione e ho apprezzato molto questa delega che di diritto sarebbe andata ad un iscritto schierato con la mozione Mussi. Mi preme però sottolineare che non mi sento affatto "ospitato" ma a casa mia, esattamente come fossi stato delegato a "carico" della mozione Fassino. Sono convinto sempre di più che prima si smette di parlare nei D.S. di noi e loro e meglio sarà. Non esagero se dico che faremmo un servizio al Paese. un abbraccio Franco Caro Franco Ti rispondo, ovviamente, da iscritto al tuo stesso partito e non da responsabile di queste pagine. La pensiamo un po' diversamente, poichè non me la sento proprio di cantare: "questo o quello per me pari son!" primo perchè non ho il timbro di voce adatto all'aria, non sono un tenore, poi perchè non ci credo affatto. Diciamo che se si voleva perseguire l'unità dei D.S. forse sarebbe stato meglio organizzare un congresso a tesi e non su mozioni, ma i riformisti han deciso così, penalizzando, a mio parere, la trasversalità del pensiero all'interno dei D.S., la diversificazione delle idee nell'unicità del contenitore politico. Io credo che il servizio al Paese (e in subordine a loro stessi) i diessini lo faranno scegliendo se recitare o meno il ruolo che compete ad una forza della sinistra, tendendo conto che non c'è nulla di disdicevole nell'essere dei moderati o dei "centristi", anzi, è proprio di un'alleanza vincente tra la sinistra ed il centro, che questo paese ha bisogno, ora. Ma, ripeto, i DS debbono decidere se il termine "sinistra" che portano nel nome lo si debba intendere come forma o come sostanza. Io mi sento di sinistra in modo sostanziale e, per quanto mi riguarda, senza alcuna intenzione di far proseliti, successivamente a questa scelta o non scelta, deciderò (42 anni dopo la mia iscrizione alla FGCI) se l'aria che si respirerà nelle stanze dei DS sarà ancora l'aria di casa mia o se dovrò sentirmi un ospite. Ma dice il vecchio adagio che l'ospite, al pari del pesce, dopo tre giorni puzza, ed io non ho nessuna voglia di provocare fastidio alle altrui narici. Ricambio l'abbraccio
assessore provinciale all'agricoltura franco franchini