Il 1° dicembre scorso sono stati effettuati presso il Presidio Ospedaliero elbano i primi interventi chirurgici di cataratta in regime di chirurgia ambulatoriale, a cura della U.O. di Oculistica di Piombino-Cecina-Portoferraio, diretta dal dr. Vincenzo Dinolfo. L'istituzione di questa nuova prestazione sanitaria rappresenta senz'altro un valore aggiunto di assoluta importanza per la popolazione elbana: consente infatti ai pazienti affetti da tale patologia (peraltro per la maggioranza in età non più giovanile), di non doversi spostare verso gli ospedali di Piombino o di Livorno ma di effettuare l'intervento più comodamente, vicino ai luoghi di residenza. Il progetto, in fase sperimentale, prevede alcune sedute operatorie che si stabilizzeranno in modo routinario non appena sarà completato il primo piano dell' ospedale, attualmente in fase di ristrutturazione e futura sede di specifici ambienti dedicati alla Chirurgia in regime ambulatoriale. In questa prima fase, l'assistenza in camera operatoria è curata da strumentisti dell’ospedale di Piombino, allo scopo di formare il personale del Blocco Operatorio di Portoferraio. L’obiettivo previsto è quello di dare una risposta completa in grado di soddisfare tutta la domanda proveniente dal territorio isolano, per circa 150/200 interventi all'anno. A livello funzionale, i pazienti vengono trattenuti in ospedale soltanto per poche ore, comprensive della fase pre e post operatoria: la visita oculistica di controllo è fissata per il giorno successivo. L'intervento viene eseguito con la tecnica chirurgica più avanzata, per la quale il nostro ospedale si è dotato di specifica strumentazione, recentemente acquisita. La nuova attività si situa all’interno del percorso progettuale intrapreso dall’Azienda Usl 6, e mirato ad andare sempre più “verso” le esigenze dei cittadini, nell’ottica di un continuo miglioramento delle prestazioni sanitarie. Qualità, infatti, non significa soltanto “buon esito del processo assistenziale” ma anche, in modo considerevole, miglioramento delle condizioni ambientali in cui la prestazione viene erogata: sono infatti gli operatori che si muovono verso la popolazione (e non viceversa), incrementando così la qualità globale del servizio offerto dall’Azienda Sanitaria.
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