Vorrei rispondere brevemente a Pino Coluccia, anche perché sono preoccupato per come se la sta prendendo per il cecchinaggio a cui lo sottopone lo spietato Tiro Fisso. Caro Pino, non mi sono affatto ritirato sull’Aventino, mi sono proprio ritirato dai DS. In un Partito ci si sta solo se se ne condivide la linea, se ci si riconosce in quella comunità politica e, soprattutto, se si ha fiducia in chi lo dirige e se si gode di rispetto. Non è più il mio caso. Non ho più voglia di partecipare a riunioni dove si discute di cose e di prassi che non condivido e dove vengo considerato come un nemico o una scheggia impazzita che dice cose scomode. Un partito serve solo se è uno strumento per trasformare la società - almeno a Sinistra mi hanno insegnato così -, mi pare che, troppo spesso, oggi serva solo a qualcuno per arrivare a qualcosa e che, per raggiungere un punto di potere – a volte misero – , troppi siano disposti a sacrificare la coerenza ed i valori della sinistra per "prendere" un Comune. Anche la tua divertente scanagliata con Tiro Fisso mi pare andare in questo senso: la politica che si atomizza e personalizza, perde ogni riferimento alla collettività, diventa specialismo per ceto politico fatto non più di condivisione e di studio concreto di una realtà terribile, di risposte a scelte sbagliate, di cura per il futuro e quindi per l’ambiente, ma di un dibattito onanistico sul significato o meno delle parole che vi dite tra voi - che cazzo vuol dire “riformismo”? - nelle vostre riunioni. Ben attenti a non guardare fino in fondo, e ben in faccia una realtà scomoda e complicata, pronti ad essere inflessibili con qualcuno e poi a perdonare tutto ad altri voltando la faccia da un’altra parte. Non è solo un difetto dei DS, anzi gli altri a destra sono molto peggio, ma io ero iscritto ai DS e voto per quel partito e di quello mi preoccupo. Insomma Pino, non sono portato come te alla sofferenza, della politica mi interessa la passione e lo scontro/confronto delle idee, non la carriera, non aspiro a diventare Sindaco, Consigliere o Amministratore di nulla e mi sono stancato di discutere con quelli come te solo di cose che non condividiamo facendo finta di essere tutti felicemente insieme nello stesso partito e di avere una missione comune da compiere. Diciamocelo francamente: l’unica cosa sulla quale, probabilmente, concordiamo è che il Governo Berlusconi è un danno per il Paese e se ne deve andare e che bisogna fare di tutto per trovare un’unità politica e programmatica per ottenere questo minimo comune traguardo, ma se si scava due dita sotto questa superficie si scopre che anche su Berlusconi abbiamo opinioni diverse: a te e a D’Alema la parola “regime” fa venire probabilmente l’orticaria, per me e Berlinguer rende bene l’idea della semi-dittatura mediatica di Berlusconi. Caro Pino, non me la sento più di interessarmi delle beghe interne ai DS, non mi voglio più arrabbiare per scelte fatte da chi dovrebbe condividere con me una concezione della politica e un progetto di società, ho altro di più concreto da fare, anche in politica, visto che la politica fortunatamente non abita solo nei partiti e nei Comuni. Un ultima cosa: non capisco poi cosa vuoi dire quando scrivi che ti ho considerato “vittima di un complotto congressuale, stessa tesi di Tiro Fisso”, dove l’hai letto?
mazzantini umberto legambiente