Credo sia opportuno intervenire per scrivere qualche riga a proposito del Congresso elbano dei DS. Non intendo intervenire nella polemica pretestuosa in atto tra Tiro Fisso e il compagno Coluccia, concordo con chi afferma che sia altamente improduttivo ed inefficace polemizzare contro certi scritti satirici, tuttavia ritengo purtroppo che un risultato negativo tale pezzo l’abbia comunque sortito. Mi riferisco in modo particolare al fatto che di tutte le discussioni appassionate e partecipate che si stanno svolgendo, nonché degli esiti politici (per noi positivi) che si stanno delineando, nessuno ne parla. La stampa locale dedica al Congresso pochissimo spazio, mentre su Elbareport negli ultimi giorni l’attenzione sembra concentrata soprattutto su questa polemica. Come prova di quanto sto dicendo porto per esempio il fatto che il Congresso marinese, nel quale si è registrata una partecipazione molto vasta e molto sentita, con interventi di buon livello, dai quali emergeva oltrechè una forte passione politica, anche la voglia di dare un contributo alla discussione in atto, si è trasformato involontariamente in una sconfitta del relatore della Mozione “Fassino”. Devo dire che tutto questo un po’ mi infastidisce, non credo ci sia niente di epocale in quello che sta avvenendo, non vorrei usare toni troppo entusiastici, tuttavia il risultato parziale di questa tornata congressuale presenta non pochi aspetti di rilievo. Il Congresso di Marciana Marina, quello di Rio Marina ed ancora di più quello di Porto Azzurro (dove la precedente maggioranza era fassiniana), ci informano che ancora una volta l’Elba va controtendenza. Se nel resto della Toscana la Mozione “Fassino” spadroneggia, qui da noi non sfonda, anzi risulta addirittura in svantaggio (almeno per ora). Qualcuno potrebbe obiettare che anche l’ultimo Congresso aveva evidenziato lo stesso risultato, ma oggi le cose sono cambiate, oggi è l’Elba ad essere profondamente diversa, soprattutto a seguito dei terremoti che hanno investito ogni sfera della vita pubblica ed in modo particolare la classe dirigente di quest’isola. Il risultato politico (nel suo piccolo) si va a collocare all’interno di una serie di mutamenti che stanno caratterizzando l’Elba, la sua struttura sociale, culturale, economica e politica, ed in questo senso riesco a cogliere in esso diversi segnali incoraggianti. Il principale di questi segnali, almeno a mio modesto parere, sta nel fatto che dal nostro partito partono delle risposte politiche a questa crisi che più in generale riguarda tutta l’Italia, e sono delle risposte (scusa la superficialità) di sinistra. Penso che sia nostro dovere dire a chiare lettere che a vincere nei congressi di sezione è la Mozione “Mussi”, ovvero quella sinistra (del partito) che è scesa in piazza l’indomani degli scandali della Comunità Montana; quella sinistra che si batte per un coinvolgimento più profondo della società civile e che in nome di questo principio ha lottato fino in fondo, per ottenere la composizione di una coalizione politica più vasta a Portoferraio, scelta che poi si è rivelata vincente. In pratica quella sinistra che parla di pace che vuole rimettere al centro della discussione politica il lavoro, la giustizia sociale ed anche, perché no, una nuova questione morale (di berlingueriana memoria). Sto parlando di quella sinistra che non vuole sciogliersi in una federazione riformista senza corpo né anima, ma ci tiene a rivendicare per intero le proprie radici culturali, il proprio passato politico, anche nei confronti di quanti vorrebbero surrettiziamente nasconderlo. Oggi in testa ai congressi elbani c’è la sinistra dei Danilo Alessi, delle Maria Grazia Mazzei, dei Sergio Rossi e di tutti quelli che si riconoscono nella loro linea politica, nella loro passione civile e nelle battaglie che li hanno visti protagonisti. Per questo ritengo che sia inutile continuare a polemizzare sul niente, i compagni nelle sezioni vogliono parlare di politica, vogliono confrontarsi sulle idee; tutti aspetti che non possono essere sottaciuti, perché rappresentano un grande segnale di risveglio da parte della società civile che sta riprendendo coraggio e soprattutto, almeno politicamente, sta mostrando come la pensa. Non me ne vogliano i compagni riformisti (di cui non conosco ancora i contenuti delle loro riforme!?), ma questo è ciò che è emerso fino ad oggi, dunque perché parlare d’altro? Bene ha fatto Alessio a rilanciare la discussione sui contenuti, è li che dobbiamo confrontarci e magari anche scontrarci, spero che siano in molti a seguirlo lungo quel percorso, io certamente sarò con lui. Con affetto.
marciana marina panorama