"La procura di Livorno - recita un dispaccio Ansa - ha chiuso le indagini sul Capitano dei Carabinieri Salvatore Distefano e sui marescialli Antonio Pinna e Benedetto Russo, tutti in servizio fino a qualche mese fa alla Compagnia di Portoferraio e accusati di peculato per aver ceduto un modesto quantitativo di Hashish, precedentemente sequestrato in operazioni di di pg ad una sudamericana confidente dei Carabinieri. L'indagine della Procura Livornese, coordinata dal PM Mario Profeta, è scattata nel marzo scorso dopo che i magistrati livornesi avevano seguito per mesi i metodi di lavoro della compagnia elbana dei Carabinieri, soprattutto in riferimento ad alcuni arresti illegittimi della stessa Procura e poi conclusi con una mancata convalida da parte del giudice per le indagini preliminari. Dopo questa attività di osservazione - prosegue ancora la nota d'agenzia - la Procura ha aperto un fascicolo d'indagine a carico del Comandante della Compagnia il Capitano Salvatore Distefano (ora trasferito ad altri incarichi a Firenze) e quello dei due sottufficiali (Pinna e Russo, aggregati al comando provinciale di Livorno) a carico dei quali è stata ipotizzata l'accusa di peculato e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Dalla indagini emergerebbe infatti la sparizione di almeno 50 pasticche di ecstasy e circa due etti di hashish, ceduto in modeste quantità proprio alla sudamericana Germana "Carol" Castro, accusata in concorso degli stessi reati". Qui termina la nota dell'agenzia alla quale aggiungiamo qualche considerazione. Abbiamo seguito come tutti i cronisti l'attività della Compagnia dei Carabinieri come sempre, notando in effetti che durante il comando del Capitano Distefano gli arresti eseguiti all'Elba dall'Arma parevano molto aumentati rispetto a periodi precedenti. Si dice nella nota che le indagini sull'operato dell'Ufficiale (e della Compagnia) si sono mosse da "alcuni" casi di non convalida degli arresti. Ora, il numero degli arresti è facilmente desumibile, basta scorrere gli arretrati dei giornali locali, anche di questo. Più difficile determinare quanti erano stati i casi di non convalida da parte dei Magistrati e di conseguenza se il dato eccedeva di molto quello "fisiologico". In altre occasioni abbiamo manifestato incredulità davanti al fatto che Ufficiali e Sottufficiali dell'Arma, con brillanti stati di servizio e grande (dimostrata) capacità professionale, si siano fatti pescare in maniera così puerile a sottrarre quantità tutto sommato modeste di "fumo" ma infrangendo gravemente la legge (come li si accusa) sia pure per compensare i servigi di una confidente. In ultimo ricordiamo (anche questo lo abbiamo già scritto) che le indagini di Distefano e dei suoi collaboratori (insieme a quelle degli "Abusi Eccellenti" condotta dalla G.D.F.) comunque si concluda questa vicenda, hanno mutato il volto dell'Isola, che non sarà mai più quella di prima delle perquisizioni in Comunità Montana, quella di prima del lungo paziente lavoro su "Affari e Politica" a Portoferraio che è probabile a breve ci fornisca altre sorprese. Ripetiamo di non sapere come finirà il caso giudiziario oggetto della nota, nè come finiranno quelli appena citati, sappiamo però che ora su questo scoglio c'è meno tracotante sicurezza d'impunità, e più fiducia nelle istituzioni delle persone comuni, di chi lavora, paga le tasse, e non fa inguacchi. Non è poco, e speriamo che il cammino prosegua sempre in questa direzione che si continui nell'opera di pulizia (perchè ancora del marcio forse c'è, e non solo in Danimarca) e che tutte le donne e gli uomini delle Forze dell'Ordine continuino a fare il loro lavoro senza paura di pestare eccellenti calli.
pennisis distefano