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Aumenti in Darsena: ma l’Approdo come è gestito?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 06 febbraio 2003

Con l’approssimarsi della stagione estiva, l’Amministrazione Ageno prepara una manovra di aumenti tariffari da applicare ai turisti che transiteranno nell’approdo turistico della Darsena Medicea. Giustificata da un semplice adeguamento alle tariffe, seguendo l’esempio di qualche rinomata attività, forse privata, inasprisce la tassa del 20% in alta stagione e del 10% più il consumo energetico, in bassa e in media. Se ragioniamo in termini prettamente imprenditoriali, potrebbe sembrare una proposta facile da formulare, ma siccome - secondo noi - l’Amministrazione comunale ha l’obbligo di tener presente tutti gli aspetti legati ad una gestione pubblica, ci pare tanto audace quanto di difficile comprensione. Dal Sindaco o dal Presidente della Cosimo de Medici, prima di tutto ci aspettavamo un piano di gestione che prevedesse alcune strategie per ottimizzare i servizi, come il riordino dei posti barca al fine di sfruttare al meglio le potenzialità esistenti o nuove risposte alla domanda di ormeggio che in certi periodi, negli anni passati, è stata tale da vedere scafi in andana in terza e in quarta fila. Ci aspettavamo almeno un rapportino scritto che ci aiutasse a capire i motivi per i quali l’aumento si è attestato al 20 % e non al 15 o forse al 30, una relazione sui ricavi degli anni trascorsi e quelli previsti, visto che il bilancio di gestione non ci è stato mai dato. Ma dalla Commissione portualità abbiamo appreso che neanche la maggioranza ne sapeva molto di più e sono uscite sommarie ed improvvisate spiegazioni. Quel che pensiamo è che questa scelta non risolva niente, anzi aggravi le condizioni già difficili. Lo stato in cui versa la struttura sembra piuttosto trascurato, l’Amministrazione ammette di avere colonnine fuori norma, i bagni pubblici per una doccia sono lontani e da pagare oltre tariffa, la reception ancora non esiste, il luogo è contornato dalla strada estremamente rumorosa , i parcheggi sono limitati, spesso nessuno parla via radio in inglese o tedesco e raramente vengono manutenzionati gli ormeggi e pulito il ciglio banchina. Come possono applicare tariffe da quattro stelle in una struttura che si presenta in questo modo? Così faranno protestare i turisti che preferiranno rimanere sotto Le Grotte. Ma l’indotto e la ricaduta sul commercio locale non interessa proprio a nessuno? Non sarebbe meglio aumentare del 20 %o del 30% le presenze anziché tagliare le gambe a quei pochi? Con le stesse tariffe ma con più barche, a fine anno forse si otterrebbero migliori risultati. Eppure non è difficile vedere che da molto tempo imbarcazioni di 15/16 metri sono fisse in banchina estate/inverno e impediscono il transito con ricambio giornaliero di turisti. Il Molo del Gallo è occupato in modo “annualmente provvisorio” da molte imbarcazioni e necessita una soluzione per alcuni residenti. Anche se la voce che la Cosimo de Medici non riscuote da tutti il dovuto pagamento è sempre più diffusa, non vogliamo dubitare un mancato incasso perché sarebbe tutto molto più grave, tuttavia vogliamo evidenziare la lacuna di un’amministrazione che ignora la rendita di tutti i posti barca se fossero ben gestiti. Se ci avessero ascoltato, oggi avrebbero potuto sfruttare il Campo boe di Punta della Rena invece di consentire il rilascio della concessione demaniale ad un privato. Se la Darsena ospita meno di 60 barche, 100 o 120 potrebbero stazionare fuori senza repressioni né disagi. Avevamo proposto anche la realizzazione di un pontile galleggiante con finger, posto lungo il muraglione della Linguella, con impatto visivo minimo e che in estate avrebbe permesso l’accosto di almeno 20 barche in più. Invece ci hanno detto di prevedere per l’inverno l’installazione di contatori elettrici per ogni imbarcazione al fine di recuperare il consumo per barca oltre la tariffa prevista. Ma se l’installazione di un contatore Enel costa circa 60 Euro, si riuscirà davvero a recuperare quel poco consumo di energia di una barca o alla fine costeranno di più i contatori? Ecco, dopo quanto detto l’Amministrazione Ageno sembra aver perso il giusto obiettivo, valuta troppo la naturale posizione della Darsena, ignorando la funzionalità e la potenzialità tecnica delle strutture diportistiche private e non si preoccupa di promuovere iniziative per incrementare turismo in città. Questo per noi non vuol dire fare turismo nautico, lo consideriamo prevaricazione e mancanza gravemente colpevole di ospitalità.


L'approdo in Calata Mazzini

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