Al di là dei fiumi d'inchiostro (compreso questo) consumati per scrivere di tutto e di più sull'argomento "cinghiali", delle polemiche e delle "schioppettate" in ottima italica prosa, delle facili promesse e delle inadeguate drastiche soluzioni, degli intenti e degli incontri di lavoro, dei richiami alla legge n° wyz/xkh, alle disposizioni, alle deroghe, ecc., ecc., dei conflitti d'interesse, quello che resta di effettivo, oltre all'"unofficial" Inno Nazionale (parole... parole... parole...) é il bestiale (!) lavoro dei poveri Gianluca e Mauro (cecchini provinciali d'alta precisione NDR) che al solo sentir parlare di cinghiali devono ormai avere la nausea e la speranza che le "bestioline" imparino presto a leggere(vedi esemplicativa foto). Ci sarebbe pure la Divina Provvidenza, ma di carne al fuoco ne ha ben altra, e non certo di cinghiale! Mi chiedo come, fra tutti i responsabili della Cosa Pubblica che potrebbero (volendolo) indicare una RAPIDA ed efficace soluzione ce ne siano ancora così tanti che non si vergognino di guardarsi allo specchio quando si radono, la mattina. Giorgio Bancala Ottimo Giorgio Ci pare che il suggerimento contenuto nella vignetta che ci invii debba essere considerato adeguatamente per la soluzione dei problemi creati dal proliferare di questi "maiali pelosi da sparo" improvvidamente introdotti (e reintrodotti) da qualche fuciluta fava croscia i cui morali eredi, in luogo di fare ammenda per il danno fatto dagli avi, rivendicano ad ogni piè sospinto (nella macchia) lo jus fucilandi, come se fosse una questione nazionale in luogo del divertissement (talvolta redditizio come dimostrano i menù di molti ristoranti elbani) di qualche decina di sparacchiatori sparsi per le ubertosissime elbane valli. Sul fronte degli anticoncezionali qualcuno in effetti si era già spinto, proponendo però la distribuzione di pillole ormonali alle signore maiale (absit injuria verbis), operazione che comportava però alcune difficoltà: la prima era fare in modo che le esche fossero mangiate solo dai cinghiali e tra questi solo quelli con il fiocchetto rosa sul codino, la seconda era la obiettiva improponibilità dell'aprire farmacie rupestri e boschive ove (anche senza ricetta, siamo liberali!) le suine selvatiche potessero approvvigionarsi. Battere, come proponi, la strada del preservativo ci pare già più semplice: si potrebbero semplicemente spargere per la macchie (se ne trovano abbandonati già in discreta quantità). Le uniche questioni da risolvere sarebbero le produzioni di "impermiabilini" maialometrici e l'organizzazione di un adeguato corso per i grufolanti maschi della specie finalizzato ad addestrarli all'uso. Ma con la buona volontà ....
Avviso cinghiali