Caro Sergio, Ti invio questi pensieri del pittore Llewelyn Lloyd scritti novantuno anni fa, ritrovati dai nipoti Patrizio e Peter in un cassetto dopo la scomparsa della zia Gwendolen, figlia del pittore, che dimostrano quanto fosse profondo il sentimento che lo legava alla nostra isola, ispiratrice della sua arte. Gran parte dei suoi dipinti, infatti, sono stati concepiti e portati a termine all’Isola d’Elba dove giunse per la prima volta nel 1907, acquistando quattro anni dopo a Marciana Marina la casa chiamata “I melograni” che diventerà il suo rifugio prediletto da lui definito “il Paradiso”. Qui si recarono a visitarlo molti amici illustri tra cui: Amedeo Modigliani, Ugo Ojetti, Plinio Nomellini, Ettore Petrolini, Giovanni Papini, Guglielmo Marconi, Gino Romiti, Curzio Malaparte, Arturo Benedetti Michelangeli e molti altri artisti e uomini di cultura del secolo scorso. Commovente il ritratto di un paese di un secolo fa, immerso nel grigio di un calmo novembre, dove rivivono botteghe e personaggi persi nel tempo che tuttavia Lloyd riesce a rappresentare nella loro semplice vita quotidiana, in un bozzetto narrativo che è già di per sé un vero e proprio quadro d’autore. Spero ti piaccia. Ciao Federica “Nostalgia” 1913 Dopo aver lasciato Marciana Marina 23 nov. 1913 Domenica Gente buona. Quello che hanno sulle labbra, hanno nel cuore e non posso pensare a loro senza che la commozione non m’opprima il petto e mi stringa la gola. Quaggiù in città dopo la vita trascorsa in mezzo a quei buoni lavoratori del mare e della terra, mi pare di essere in un serraglio dove abbiano dato la via alle bestie feroci! Tutto è falsità, menzogna, finzione! Il sole che nasce laggiù mi sembra più puro, più candida la luna con la sua scia d’argento tremula sul mare! Care e dolci domeniche che passai tra voi e che voi passerete ancora, vi seguo col pensiero! Melanconici grigi di novembre! Barche a riva, schierate sulla spiaggia! “Gondole” immobili stanche dai libecci! Il mare calmo indefinito e Monte Capanne immerso nella nebbia, sonnacchioso, con Poggio e Marciana silenti tra scheletriti castagneti! La spiaggia è vuota, la piazzetta è vuota! Un vocio confuso esce dalle bettole: Artidoro, Bomba, il Gobbo, Euditore son pieni. Da Artidoro i calzolai, da Bomba i lavoratori del mare, dal Gobbo i contadini, da Euditore i giovani marinai; al caffè i ricchi, i possidenti, gli zerbinotti! Da Gigetto all’appalto qualche notevole, il parroco, l’assessore, il sindaco. Le giovinette verso il tramonto a passeggio per la torre fino al suonar delle campane per la novena dei morti, e tutte in chiesa! Nella piazza odorosa d’incenso s’ode lontani i cori delle laudi! Che pace! Escono dalla chiesa! Frettolosi tutti vanno a cena, passando nei vicoli, nelle case serene, tavole apparecchiate, linde, pulite! Luci di petrolio calde, dorate! Il paese è in silenzio, si addormenta, cullato dal frangersi e morir lento delle onde sulla spiaggia! E’ notte profonda, tutti dormono! Pace! Llewelyn Lloyd
Llewelyn Lloyd