Egregio Direttore, approfittiamo della Sua gentilezza per rispondere all’ex Presidente del Parco Prof. Tanelli che ci onora della sua attenzione. Illustre Professore, se il Presidente della Comunità del Parco è caduto su sottobosco e ungulati, Lei è scivolato sulla parentesi: il punto interrogativo alla parola cultura si riferiva naturalmente al D’Errico ed alla sua prosa (il riferimento a Lei era appunto tra parentesi e quindi un inciso escluso dalla sostanza del discorso), non certamente ad uno scienziato di riconosciuta fama internazionale quale Lei è… non ci permetteremmo mai! Bastava leggere con serenità quanto abbiamo scritto, ma, da quando Lei ha lasciato il Parco, la serenità ci pare difettarLe, ad ogni stormir di fronda barbettiano ci sembra perda la calma ed esponga il petto a colpi e sciabolate: forse non avrà verso il Commissario eterno alcuna “antipatia personale” come Lei ci assicura, e noi non stentiamo a crederLe, ma una qualche sindrome deve pur esserci, se la cosa Le prude in questa visibilissima maniera… sarà allergia? In quanto allo svarione lessicale D'errichiano su sottobosco e cinghiali, Lei sa bene che abbiamo ragione e che anche quello della Valle dei Mori quello provocato dai cinghiali è un dissesto di altro tipo che interessa il terreno e solo in parte il sottobosco, nella Valle dei Mori (e non solo) c’è invece un gravissimo problema per la sopravvivenza dei castagni. Lei sa bene anche che una popolazione ristretta di cinghiali (in altri ambienti) è addirittura considerata salutare per il rinnovamento del sottobosco e per “far respirare” il terreno, il problema è che all’Elba i cinghiali non ci dovrebbero proprio stare! Ma, fra l’altro, il problema cinghiali e Mufloni esisteva in ugual maniera quando Lei era Presidente del Parco. O i cinghiali li ha scatenati Barbetti? Infatti, quel che più colpisce noi profani delle cose dell’Ente da Lei presieduto per 5 anni ed oggi dato in ostaggio al superCommissario, non è tanto la giustissima critica ad un commissariamento mediocre e ad un prepotente scandalo politico del centro-destra che dura da troppo tempo, è il fatto che ci si voglia far credere che i cinghiali e i problemi prima non c’erano e che la colpa se ci sono sia tutta del Commissario. Come prima ci si voleva far credere che la colpa se c’erano i cinghiali fosse Sua e del Parco da Lei presieduto. Vede Professore, per la gestione dei cinghiali il Commissario Barbetti ed il suo Consulente Gelsi hanno seguito, passo passo, le Sue orme, tanto che il WWF ha vinto un ricorso al TAR contro una delibera che autorizzava la caccia nel Parco e che la stampa ci informa essere una copia di quelle da Lei sfornate per anni. Tutti e due (Presidente e Commissario) avete scelto i cacciatori per risolvere il problema, una scelta politica disastrosa e speculare che ha messo in mano alla Mardola (Martes martes, in italiano Martora) il pollaio e questa scelta politica non è mai servita a tutelare né la valle dei Mori né le altre vallate elbane. Lei fa male ad inalberarsi così, egregio Professore, perché, vede, le critiche del Presidente D’Errico (già vicePresidente nella Sua Era) sono sicuramente indirizzate all’eterno Commissario Barbetti, ma sollevano, pur con discorsi da bar ed ampollosi paroloni buttati li a caso, problemi reali che risalgono a quando Lei era Presidente, quindi, la critica di Pietro Paolo è rivolta per 5 settimi a lei e per 2 settimi al Barbetti. E, per onore della verità, bisogna dire che dal Comune di Marciana (del quale il D'Errico era viceSindaco) negli anni passati non le sono state fatte mancare critiche feroci e a volte ingenerose su quasi tutti i temi che Lei oggi incolla al suo amico Barbetti. Sarebbe buona cosa sapere cosa ne pensa di quanto detto da D’errico anche sulla gran parte del Piano del Parco da Lei adottata e non rivisitata dal Commissario, invece che prendersela per una parentesi con dei poveri Cangaçeiros virtuali quali noi siamo e che sui destini del parco (e nell’universo mondo) contano, con spensierata soddisfazione, quanto il due di briscola. Insomma, Egregio Professore, il Parco oggi è certamente messo male ed il Commissariamento è un danno politico e culturale enorme, ma non è che all’Elba ci siano masse rimpiangenti che attendono il Suo ritorno. Se ci possiamo permettere di darle un consiglio, visto che, al contrario di molti suoi critici, falsi nuovi amici e tardivi estimatori politici, non consideriamo la Sua presidenza negativa, la inviteremmo a pensare più al Parco e meno a chi il Parco lo dirige oggi e temporaneamente: i Barbetti e i Tanelli passano (figurarsi i D’Errico…) noi siamo tra quelli che sperano che il Parco resti – magari senza cinghiali - ma non ci pare che il livello attuale della discussione sia un gran sostegno all’Area Protetta. TIRO FISSO
Parco porta ingresso