Un intervento contro una politica del gasolio sleale che rischia di mettere in ginocchio la pesca italiana e Toscana. È quanto chiede il parlamentare Riccardo Migliori insieme ad altri esponenti di An a livello nazionale che hanno inviato una lettera al sottosegretario delle politiche agricole e forestali, on. Paolo Scarpa Bonazza Buora, e per conoscenza al Ministro Giovanni Alemanno chiedendo un incontro con gli operatori del settore e della distribuzione del petrolio. “Il costo del petrolio, per vari motivi, tra cui la situazione internazionale – dice Migliori - è giunto a prezzi così alti da creare seri problemi a molti settori economici del nostro Paese. Con l’aumento del greggio, lievita di conseguenza anche il gasolio marittimo arrivato a livelli così pesanti da minacciare l’intero settore peschereccio”. “Ma pare che la Francia abbia adottato provvedimenti straordinari che hanno fatto scendere in quel Paese il costo da 35 a 27 centesimi al litro in quanto il costo di partenza (35 a litro, quando in Italia costava 39) stava paralizzando il settore peschereccio francese”. “La notizia dell’iniziativa francese – sottolinea l’on. Migliori - provoca tensione nel settore peschereccio italiano e anche in Toscana: gli operatori rivendicano il diritto di non essere danneggiati da una politica che diventa sleale all’interno della stessa Unione Europea”. Tale concorrenza, secondo il parlamentare, rischia di vanificare tutti gli sforzi compiuti dal Governo a sostegno della pesca italiana. Appare necessario, dunque, un preciso passo da parte dello Stato affinchè i provvedimenti a difesa della pesca non siano affidati ad iniziative di singoli stati, ma siano il frutto di una politica comune fra tutti i paesi membri dell’Ue. “E’ necessario - conclude Migliori - che il Governo assicuri che nel mercato italiano il gasolio per la pesca venga distribuito alle condizioni più favorevoli per gli operatori del comparto. Per questo auspichiamo un incontro con gli operatori sia della distribuzione del gasolio che della pesca, al fine di verificare se i passaggi di mercato e di distribuzione siano tutti legati alla trasparenza e se sia possibile individuare iniziative tali da far diminuire l’alto prezzo del gasolio marittimo in Italia”.
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