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Portoferraio: Regolamento Urbanistico e Piano della Portualità saranno annullati

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 16 novembre 2004

Sono arrivati, nella giornata di lunedì 15 marzo, alle redazioni degli organi di informazione cinque comunicati-fotocopia da parte degli uffici comunali portoferraiesi, note con le quali si rendeva noto che venerdì 11 Novembre la Giunta Comunale aveva avviato, in sede di autotutela, il procedimento per l'annullamento: 1)della delibera di consiglio comunale n. 83 del 19.09.2001 avente per oggetto "Piano Strutturale. Provvedimenti"; 2) dell'art.60 delle Norme Tecniche di Attuazione del p.s. allegate alla deliberazione di c.c.n.37 del 28/06/2002 di approvazione definitiva del piano strutturale; 3) della delibera di consiglio comunale n. 35 del 28.06.2002 avente per oggetto "Piano di localizzazione delle aree portuali. Esame osservazioni. Approvazione; 4) della delibera di consiglio comunale n.8 del 28/02/2002 avente per oggetto "Piano di localizzazione delle aree portuali in base all'ordinamento dei porti e degli approdi turistici della Regione Toscana"; 5) della delibera di consiglio comunale n.45 del 06/06/2003 avente per oggetto " Approvazione del Regolamento Urbanistico del comune di Portoferraio"; In poche parole quello che si annuncia (la decisione spetta infatti al Consiglio Comunale di Portoferraio)è un vero e proprio cataclisma normativo che dovrebbe spazzare via a partire dall'Articolo 60 del Piano Strutturale (il padre di tutti gli arzigogoli urbanistici ageniali) il Piano della Portualità ed il Regolamento Urbanistico di Portoferraio. E si badi bene, quelle che si annunciano non sono "semplici" revoche, in base alle quali i provvedimenti manterrebbero sicuramente validità fino al momento in cui la decisione venisse assunta dal consiglio comunale, ma annullamenti, che farebbero pensare che tutti gli atti compiuti in forza dei due strumenti urbanistici non avessero alcuna validità. Per mesi e mesi su questo giornale (spesso da soli), abbiamo continuato a sostenere il rischio che chi contrattava, comprava o vendeva progettava e costruiva, trasformava volumi, lo stesse facendo non sulla base di una normativa consolidata (come poteva apparire) ma su pura carta-straccia. Quella assunta dalla Giunta Portoferraiese, si ricordi la formula: in sede di autotutela è una decisione di una estrema gravità ed importanza, che non può essere stata che molto ponderata, perchè l'autotutela non si riferisce solo agli interessi di chi amministra (che può essere chiamato a rispondere in solido dei suoi errori), ma ai più generali interessi della comunità cittadina. Gli attuali amministratori, è chiaro come il giorno, hanno maturato la convinzione che quegli strumenti siano viziati da illegittimità, e non occorre (ove ve ne fosse bisogno) tirare in ballo le inchieste della Magistratura i cui esiti gravano ancora su Portoferraio, basta rifarsi a quanto fu contestato dall'opposizione alla Giunta Ageno (vi furono ad esempio delle vere e proprie ammonizioni in aula) sulle procedure di approvazione del Regolamento Urbanistico e su molto altro ancora. Per quanto ci riguarda restiamo fermi su una convinzione espressa in mille occasioni: occorre far pulizia quanto prima di quella roba, ed occorre con la massima urgenza darsi nuovi strumenti di governo del territorio perchè sia restituita ai cittadini la certezza del diritto urbanistico, perchè si realizzi quanto prima il diritto di tutti (e prima di tutto delle fasce più economicamente deboli della cittadinanza) ad abitare dignitosamente. Tutto ciò anche perchè si rilanci una economia portuale e commerciale libera realmente (e non a discorsi) cioè non strangolata dai monopoli che uccidono la concorrenza e finiscono per pilotare a loro piacimento le scelte politico-amministrative.


portoferraio dal volterraio panorama

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