Egregio Direttore, Berlusconi vi ha fregati Il taglio dell'Irpef che il premier voleva fare ma non farà non mi preoccupa molto: la riforma avrebbe avvantaggiato i più ricchi e sarebbe stata pagata dai più poveri ed io resto fortemente ancorato (anzi impigliato) alla seconda categoria. Berlusconi ha annunciato che la riforma dell'Irpef non si farà perché i suoi alleati di governo sono cattivi e hanno posto il veto, che i Governi dall'80 al 92 hanno rovinato l'Italia (governavano i Comunisti Craxi, Andreotti e Soci che intanto salvavano anche gli affari del miliardario ridens) e che l'Europa è tremenda perchè vuol far rispettare i patti sottoscritti. Poi è andato a raccontare le barzellette sul fisco alla Guardia di Finanza, ha lodato gli evasori fiscali e sul sagrato di una chiesa, prima di entrare a commemorare i poveri italiani massacrati a Nassirya (dove li aveva mandati lui con l'appoggio dei soliti guerrafondai da poltrona dell'armiamociepartite) ha rifatto il pezzo comico della riduzione delle Tasse. E pensare che questo statista con i capelli della sorella in testa e il rialzo nelle scarpe, questo piccolo uomo della provvidenza incapace di accettare una decente vecchiaia e che per questo si è fatto tirare la pelle come un tamburo in una costosa clinica da un chirurgo plastico specializzato in disturbi senili della personalità, ebbe l'ardire di chiamare sprezzantemente "guitto" il premio Nobel Dario Fo... Da un lato, quindi, voi della Sinistra Bolscevica ci avete azzeccato: l'idea di abbassare l'Irpef in quel modo nell'attuale situazione economica era ideologica e irrealistica, tanto che non sarà realizzata. Dall'altro voi della Sinistra malpensante avete sbagliato, perché non pensavate che Silvio calasse le braghe così in fretta. Io - Sinistra disillusa - ho comunque deciso di prendere un impegno: d'ora in poi non crederò più alle promesse di Silvio Berlusconi. Vi consiglio di fare altrettanto, sia che siate ricchi, sia che siate poveri... sia che lo stiate diventando anche se Silvio dice che non è vero. Tiro Fisso Di solito inappuntabile Signor Tiro Fisso Stavamo per iniziare questo articolo con una citazione del Principe Antonio de Curtis: "Parli come badi sa'!" Lei non è aduso alla nostra frequentazione altrimenti ricorderebbe che noi non eravamo propensi a farci inchiappettare Francesco Cossiga e da tutta la Massoneria, e subito dopo l'impallinamento di Prodi saremmo andati al voto, e ritenevamo in linea subordinata giusto che un governo di centrosinistra non dovesse fare sconti ad un pidduista giungendo al termine della legislatura senza aver licenziato una legge sul conflitto di interessi. Non avremmo investito sulla lealtà di Berlusconi, che è come investire sulla carità cristiana di una tigre del Bengala che incrociate dopo dieci giorni di digiuno (della tigre). Veda quindi che ci troviamo ancora una volta sulla stessa linea di tiro (fisso) e che il berluska non ci ha fregati. Più il tempo passa più ci appaiono profetiche due affermazioni di Montanelli che diceva del nostro: "E' un bugiardo costituzionale" e che su di lui osservava: "L'unica maniera per batterlo è scoprire il suo bluff e farlo governare". Non ci ha fregati: sapevamo che avrebbe governato per risolvere i problemi suoi e dei suoi amici, che lui regnante l'Italia sarebbe diventata più povera e più ingiusta, più corrotta e più insidiata dalle mafie, meno solidale e più incerta del diritto. Sapevamo che prometteva a vanvera e sapevamo che non avrebbe mantenuto le sue promesse, ripetiamo che quello che ci ha fatto incazzare è stata la faccia tosta con cui ha annunciato l'ennesima bufala, l'ennesimo fallimento di governo. Senza un filo di vergogna. Avrei una proposta semiseria da farle perchè noi (ci permetta di aggiungerci al lotto) della "sinistra disillusa" sarebbe anche il caso che cominciassimo ad organizzarci, a toglierci il "disillusa" e a chiamarci sinistra tout-court, e pure ad agire come sinistra: a fare il centro ci pensino quelli di centro e poi vediamo se ci si potrà (come mi auguro) mettere d'accordo (nella chiarezza), su come fare per spedire a casa questo patetico vecchio truccato, proiettato nella politica (che è cosa enormemente più seria della sua persona) dalla necessità di difendere i suoi averi e da vari incidenti storici.