Durante l’estate LEGAMBIENTE ha ricevuto numerose segnalazioni di imbarcazioni di cosiddetti VIP in aree marine “1” dell’Arcipelago Toscano dove è proibito accedere se non per motivi di carattere scientifico. Divieti che sono fatti rigorosamente rispettare ai comuni mortali, ma non evidentemente a Parlamentari, Ministri, personaggi famosi, potenti e alti funzionari. Sulla stampa e su alcuni siti internet sono stati fatti i nomi di personaggi illustri che avrebbero navigato, fatto il bagno o si sono immersi nelle proibitissime acque: a Montecristo sono stati segnalati Stefania Craxi e l’ex Direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, l’On. Massimo D’Alema e lo scrittore Giorgio Faletti; il Ministro degli Esteri Frattini è stato anche visto immergersi nella zona proibita di Giannutri; il Ministro della Giustizia Castelli ha fatto una rapidissima visita del a Pianosa. A queste frequentazioni VIP si è aggiunto un notevole traffico alti papaveri della Pubblica Amministrazione ed ancoraggi di panfili, imbarcazioni varie, gommoni o addirittura navi da crociera e battute di pesca come a Giannutri. Ad agosto LEGAMBIENTE ha chiesto al Commissario del Parco di poter consultare le autorizzazioni rilasciate dall’Ente per gli accessi alle zone di riserva integrale delle isole toscane. Il 22 settembre il Commissario Barbetti (A.N.) ha risposto fornendo solo i dati numerici delle concessioni per gli accessi alle aree marine interdette: Accessi per attività di studio e ricerca scientifica e attività cinematografiche: 11 per Gorgona; 6 per Capraia; 41 per Pianosa; 13 per Montecristo; 10 per Giannutri Accessi per progetti di fattibilità ed attività promozionale: 1 per Gorgona; 1 per Capraia; 21 per Pianosa; 29 per Montecristo; 1 per Giannutri. Ma il Commissario si è rifiutato di dare a LEGAMBIENTE la cosa più interessante: i nominativi di chi avrebbe compiuto questa imponente massa (135 autorizzazioni!) di attività scientifiche, cinematografiche e promozionali. Il no è stato motivato dalle norme di tutela della privacy. Il rifiuto di fornire nominativi e dei dati da parte del Parco ha rafforzato il sospetto che, con un’interpretazione pretestuosa della legge sulla privacy, l’Ente intesse nascondere favoritismi per i potenti di turno. Per questo, ad ottobre, LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano si è rivolta al Difensore Civico della Regione Toscana per chiedere chiarezza e trasparenza e per ottenere i nomi di questi strani “scienziati e cineasti” che frequentano in così gran numero il mare proibito delle isole toscane. Il 9 novembre il Dottor Giorgio Morales, Difensore Civico della Regione Toscana, ha inviato una lettera (pubblicata nella sezione Approfondimenti ndr) nella quale si giudica illegittimo il rifiuto del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e si informa Commissario Barbetti che deve essere consentito a LEGAMBIENTE il libero accesso a tutti i documenti richiesti riguardanti le frequentazioni e le attività nel mare protetto. “E’ una vittoria della trasparenza e del diritto dei cittadini e delle Associazioni a controllare la correttezza degli atti pubblici, tanto più quelli di un Parco Nazionale – dice Gian Lorenzo Anselmi, presidente del Circolo LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano –. Come abbiamo detto fin dall’inizio, la legge sulla privacy non c’entrava nulla e il Difensore Civico lo conferma clamorosamente imponendo al parco di rendere disponibili i suoi atti. Ora vedremo finalmente chi, come e perché è stato autorizzato a violare vincoli e a fare cose proibite ai comuni cittadini”
Montecristo dall'Elba