Riceviamo e pubblichiamo qui di seguito il testo integrale, di due note stilate dalle forze di opposizione nel Consiglio Regionale della Toscana. Entrambi i comunicati si riferiscono alla partita della nomina della nuova Autorità Portuale di Livorno. Provenzali per F.I.: "La legge è chiara, Martini nomini degli esperti “Il dettato della legge ai fini della designazione dei candidati alla nomina di Presidente dell’Autorità portuale di Livorno è molto chiaro: si deve trattare di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale. E anche il Presidente Martini deve prenderne atto, evitando di tentare esclusioni dettate da motivazioni di natura assai diversa”. Questo il primo commento del Vicepresidente del Consiglio regionale Leopoldo Provenzali in merito alle più recenti notizie di stampa sulla vicenda della nomina del Presidente dell’Autorità portuale di Livorno. “Tengo a ribadire” – ha sottolineato Provenzali – “quanto dichiarai oltre un anno fa: il Commissariamento dell’Autorità Portuale fu un atto necessitato e assunto dal ministro Lunardi nella piena legittimità, trovando ampia e corretta giustificazione nella situazione allora determinatasi”.“Ero già intervenuto con apposite interrogazioni sulla questione” – ha proseguito Provenzali – “ma oggi pare che il Presidente della Giunta regionale abbia cercato di influenzare indebitamente l’orientamento degli enti pubblici (Comune e provincia di Livorno, locale Camera di Commercio, Comune di Capraia) impegnati nella fase decisiva dell’iter di designazione dei candidati alla presidenza dell’Autorità portuale di Livorno. Poiché il 20 novembre prossimo il Presidente Martini sarà chiamato a comunicare al Ministro dei Trasporti i nomi dei tre candidati, non vorrei che gli enti suddetti siano influenzati nella loro libera determinazione, magari escludendo l’attuale Commissario Lenzi per ragioni squisitamente politiche e che niente hanno a che fare con i requisiti professionali richiesti”. “E’ bene allora” – ha concluso Provenzali – “data la delicata situazione, che il Consiglio regionale sia informato in tempi strettissimi sull’evoluzione della vicenda. La scelta finale dovrà necessariamente tenere ben presente la normativa di riferimento e quindi privilegiare soggetti della massima competenza specifica, anzichè altri privi di una qualificazione professionale indiscussa: solo così si potrà essere certi di aver reso un buon servizio alla comunità locale, chiudendo una querelle che si protrae ormai da troppo tempo”. Bianconi per A.N.: "Dichiarazioni inaudite, antiistituzionali e antidemocratiche" «Se davvero Martini ha fatto alla stampa le dichiarazioni che leggiamo, indice di un comportamento antiistituzionale e contrarie a ogni assetto democratico, allora è bene che si dimetta». A chiedere senza mezzi termini la testa del Presidente della giunta regionale Claudio Martini è il Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Maurizio Bianconi che con il suo Gruppo consiliare (Achille Totaro, Giuliana Baudone, Virgilio Luvisotti e Fabio Pacini), dopo aver letto le dichiarazioni in merito all’Autorità portuale di Livorno riportate dalla stampa quest’oggi ha depositato una interrogazione orale urgente rivolta allo stesso Martini. «Le dichiarazioni del Presidente Martini – si legge nel documento – se vere e non smentite assumerebbero una gravità istituzionale e fattuale scandalosa in ordine ai suoi poteri di designazione della terna per l’Autorità portuale di Livorno». Il riferimento di Bianconi e del Gruppo di An, citato espressamente nell’interrogazione, è «nell’avere espresso il Presidente Martini la volontà di non inserire l’attuale commissario dell’Auotorithy Bruno Lenzi nella nuova terna, e ciò anche in presenza di precise indicazioni dagli enti interessati». Ciò, scrive ancora Bianconi, «oltre ad essere contrario alle disposizioni in materia che obbligano il Presidente Martini “a tener conto” delle indicazioni degli enti, assumerebbe una gravità istituzionale inaudita e costituirebbe un precedente mai verificatosi». Quindi Bianconi invita Martini a smentire quelle affermazioni: «In caso contrario vi sarebbero gravi motivi per non ritenerlo idoneo a svolgere un potere di rappresentanza istituzionale», anche per la «volontà vendicativa» sottesa, secondo Bianconi, a una posizione ritenuta «inaccettabile» e anche «contraria agli interessi del territorio». Pertanto Bianconi chiede di sapere se le affermazioni riportate oggi dalla stampa siano vere e, nel caso lo siano, «se non ritenga di voler presentare immediatamente le sue dimissioni» viste le dichiarazioni «causate da un palese comportamento antiistituzionale e contrario ad ogni regola di assetto democratico».
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